mercoledì 14 marzo 2018

1408 di Mikael Håfström, thriller/horror basato su un racconto breve di Stephen King. Tensione con situazioni piuttosto telefonate, sollevate dall'interpretazione sentita di John Cusack e dall'atmosfera suggestiva e angosciante

Oggi vi voglio parlare di un film di qualche anno fa. Un film thriller/horror interessante per il soggetto, molto meno registicamente parlando. Il protagonista è comunque bravissimo.
Mi riferisco a 1408 di Mikael Håfström.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER]:






1408 di Mikael Håfström del 2007. Con John Cusack, Samuel L. Jackson, Mary McCormack, Jasmine Jessica Anthony, Tony Shalhoub, Walter Lewis, Kim Thomson, Alexandra Silber, Andrew Lee Potts, Len Cariou. (104 min. ca.)
Mike Enslin (Cusack) è uno scrittore ed esperto di fenomeni paranormali (verso i quali è scettico). Un giorno, dopo aver presentato il suo ultimo, deludente, libro, Mike riceve una lettera dell'Hotel Dolphin di New York che lo invita a non entrare nella stanza 1408. Lui la prende come una sfida e ci entra anche contro il volere del direttore Gerald Olin (Jackson), il quale gli racconta della fine tremenda di chi ci ha soggiornato... 





















Thriller/horror basato su un racconto breve di Stephen King che riesce a creare un clima teso e di suspense grazie alle atmosfere e all'ambientazione peculiare. 
John Cusack è il protagonista assoluto e assolutamente in parte per quel suo piglio ironico e da spaccone che lo caratterizza. 
Sogno nel sogno (anzi, nell'incubo), più realtà parallele e situazioni spesso telefonate e prevedibili (anche il finale, uno dei tanti: esistono ben tre finali alternativi) in un mix che crea angoscia e talvolta disturba. 
Le premesse fanno sperare in qualcosa di leggermente più incisivo. 
D'altronde ormai, a circa dieci anni dalla sua uscita, si è visto di meglio sul genere (ma anche prima, ammettiamolo) persino a livello di serie tv. 
Inoltre gli effetti speciali, seppur funzionali, appaiono in alcuni punti difettosi smorzando così l'ansia dello spettatore, facendo apparire meno credibile il tutto. 
Un peccato, perché la costruzione (si vede subito che il soggetto è di King) è interessante. Forse si poteva osare di più (e una regia diversa sicuramente sarebbe riuscita nell'intento), ma rimane un film coinvolgente, mai prolisso o snervante, con parecchie scene riuscite (da sobbalzo o indigeste, insomma) e un ottimo uso delle musiche. 
Da vedere per curiosità. Consigliato. 


Voto: **1/2/***








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?














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