giovedì 11 gennaio 2018

I, Tonya di Craig Gillespie, biografia e finto-documentario con interviste che ripercorre la vita della pattinatrice artistica su ghiaccio Tonya Harding, la quale era stata al centro di uno scandalo sportivo/giudiziario nel 1994. Cast eccezionale, toni grotteschi, umorismo, violenza in un mix irresistibile

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film biografico/sportivo americano diretto da un regista molto interessante. Con un cast perfetto.
Mi riferisoc ad I, Tonya di Craig Gillespie.
Ecco la recensione:






I, Tonya di Craig Gillespie del 2017. Con Margot Robbie, Sebastian Stan, Allison Janney, Julianne Nicholson, Paul Walter Hauser, Bobby Cannavale, Caitlin Carver, Bojana Novakovic, Mckenna Grace. (121 min. ca.)
La vita della pattinatrice americana acrobatica su ghiaccio Tonya Harding, che nel 1994 fu protagonista di un enorme scandalo sportivo/giudiziario. 





















Biografia e finto documentario (con interviste altrettanto artefatte e con i personaggi che talvolta parlano guardando in camera mentre l'azione accade). 
Dal montaggio creativo, un abbinamento musica-immagini perfetto e irresistibile (la colonna sonora è notevole, tra l'altro con canzoni dei Bee Gees o Dire Straits, Laura Branigan con la "nostra" Gloria) e la regia virtuosistica di pari passo con le evoluzioni dei numeri di pattinaggio, è anche costruito bene dal punto di vista dei dialoghi taglienti e intelligenti, i quali riescono a dare solidità alla trama che tra flashback, flashforward e montaggio incalzante si poteva perdere per strada. 
Violentissimo e sadico - per le botte da orbi, per la cattiveria dei protagonisti -, pieno di umorismo nero (caratteristiche che ricordano spesso Fargo*), è una pellicola coraggiosa e davvero fuori dagli schemi. 
Gli attori sono eccezionali. Margot Robbie è una perfetta protagonista: rende credibile, seppur i toni siano grotteschi, un personaggio disturbato e succube della madre prima e del marito poi. Intensa e carismatica, da applausi. Bravo anche Sebastian Stan nei panni del marito nevrotico, violento e possessivo. Applausi anche e soprattutto per Allison Janney, assolutamente incredibile nei panni della madre senza cuore (o sì?), cinica e manesca (il suo personaggio descrive bene il tipo di genitore che crede di far del bene mostrando solo severità spingendo inoltre forzatamente il figlio ad applicarsi ad uno sport per aumentare il proprio ego): divertentissima perché crudele, senza sconti. Ma tutti sono in parte e, giustamente, sembrano una banda di idioti. 
Avvincente, coinvolgente, dal ritmo sempre teso, è una biografia non convenzionale - che finalmente osa e non è schematica, bensì dinamica - che offre un ritratto dell'America impietoso. 
Magnifico e folgorante. Un film rivelazione da vedere assolutamente. Consigliatissimo. 
(Dello stesso regista recuperate anche il suo primo film: Lars e una ragazza tutta sua*, un gioiellino). 

*Mie recensioni
Voto: **** 




La vera Tonya Harding





Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?  













   
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