giovedì 7 settembre 2017

IN SALA - Dunkirk di Christopher Nolan, film di guerra/storico dalla costruzione narrativa particolare e visivamente d'impatto. Purtroppo però non è privo di difetti, come ad esempio la poca coesione tra le varie parti

Oggi vi voglio parlare di un un film in questi giorni al cinema. Un film di guerra/storico diretto da un autore che fa sempre molto discutere e ha vere e proprie schiere di fan e di detrattori.
Mi riferisco a Dunkirk di Christopher Nolan.
Ecco la recensione:






Dunkirk di Christopher Nolan del 2017. Con Tom Hardy, Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney,
Barry Keoghan, Harry Styles, Mark Rylance, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Jack Lowden, Aneurin Barnard, James D'Arcy. (106 min. ca.)
L'evacuazione di Dunkerque delle forze Alleate, nel 1940.










Film di guerra/storico molto particolare.
Innanzitutto per la sceneggiatura scarna basata su tre momenti in particolare: il molo, il mare e il cielo. E tutto si concentra sull'azione.
Lo spettatore viene scaraventato senza preamboli all'interno della vicenda, ogni cosa sembra succedere davanti ai propri occhi, quasi senza filtri. Colpisce e avvince.
Almeno per la prima oretta.
Il problema sorge con la sottotrama del signor Dawson (Rylance), un civile che aiuta i soldati insieme a suo figlio Peter (Glynn-Carney) e un amico di questi, George (Keoghan): scombina un po' troppo le cose, rompe il ritmo teso, spezza la tensione, tanto da sembrare slegato col resto.
E il finale, un po' troppo frettoloso, lascia con l'amaro in bocca.
Sicuramente è un'opera coraggiosa, lontana dalle regole hollywoodiane: non somiglia a nessun'altra pellicola di questo genere e ciò fa onore a Nolan, il quale riesce sempre a stupire e si dimostra un autore originale, personale nelle scelte e nella messa in scena.
Ciononostante pecca in qualche modo sulla gestione degli attori.
È vero, in quelle situazioni regnava il caos ed è giusto che venga mostrato così, senza troppe spiegazioni, ma talvolta la confusione regna e il qui ed ora risulta quasi freddo, poco coinvolgente.
Difficile provare vera empatia per i personaggi - tra l'altro il cast è buono, ma nessun attore offre un'interpretazione memorabile -, visto che le situazioni sono tagliate con l'accetta e poco coese.
Rimane tuttavia un'esperienza visiva e sensoriale (pur non essendoci sangue a fiumi e budella sparse qua e là) - soprattutto se guardato nel formato IMAX -, con una fotografia e una composizione dell'immagine che lasciano spesso senza parole (la combinazione sonoro-immagione è impressionante) un cinema interessante e ambizioso.
Un vero e proprio esperimento.
Ottima e mai invadente la colonna sonora di Hanz Zimmer.
Da vedere con la mente sgombra da aspettative. Consigliato.


Voto: ***




Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












  
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