mercoledì 14 giugno 2017

Io e lei di Maria Sole Tognazzi, commedia che affronta con una certa ironia un argomento delicato e ancora tabù come l'omosessualità (femminile). Non sempre è centrato e sembra non osare a sufficienza. La coppia Buy-Ferilli è credibile a tratti e tra le due, meglio la seconda

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film italiano che affronta un tema delicato e ancora tabù (soprattutto in Italia). Le attrici sono sono a tratti fuori parte, soprattutto una delle due.
Mi riferisco a Io e lei di Maria Sole Tognazzi.
Ecco la recensione:






Io e lei di Maria Sole Tognazzi del 2015. Con Margherita Buy, Sabrina Ferilli, Fausto Maria Sciarappa, Alessia Barela, Domenico Diele, Ennio Fantastichini, Massimiliano Gallo, Anna Bellato, Antonio Zavatteri, Emanuel Caserio. (102 min. ca.)
Roma. Federica (Buy) e Marina (Ferilli) sono una coppia consolidata che ormai vive da cinque anni insieme. La routine comincia a prendere il sopravvento e Federica, divorziata e con un figlio, che tra l'altro vive la sua omosessualità ancora con sensi di colpa e il disagio del giudizio altrui rispetto alla fiera Marina, prende una sbandata per un suo vecchio amico. Da lì il tira e molla. L'amore vero riuscirà a trionfare?

















Commedia che fa il verso a quelle sofisticate americane.
Sembra voler osare, ma non ci riesce a pieno.
La scena iniziale è azzeccata, brillante a modo suo e parrebbe introdurre l'argomento con simpatia e spontaneità ed è anche interessante e intelligente mostrare la normalità di coppia.
Purtroppo però, nonostante anche l'autoironia delle stesse attrici e più di qualche dialogo riuscito, è tutto all'acqua di rose, l'atmosfera è pervasa da un perbenismo e una leziosità di fondo quasi urticante in alcuni tratti. Inoltre, se il finale circolare è un altro elemento apprezzabile, di contro si contrappone qualcosa che rompe completamente la magia del momento: i baci nell'ascensore sono qualcosa di atroce. Finti, poco credibili.
Se il personaggio di Federica ormai si è convinta di voler stare con Marina per sempre, perché ancora quella ritrosia e quell'imbarazzo? La colpa di chi è? Della regia o delle attrici? Anzi, della Buy più che altro, perché c'è da ammettere che fra le due, stranamente, è proprio Sabrina Ferilli la più convincente, che si butta. E la cosa più fastidiosa è che - ma si spera vivamente non sia così - va oltre i loro personaggi. La Buy sembra inibita fino in fondo, come persona. Non che sia una cattiva attrice, assolutamente ed anche lei poi si prende in giro, ma la Ferilli con la sua veracità tanto ostentata (troppo in alcuni punti), ci prova di più. A recitare, a calarsi nei panni di una donna omosessuale. Il resto del cast se la cava.
Un film ricco di stereotipi (anche la figura del filippino, omaggio a Il vizietto* forse?), fin troppo garbato, politicamente corretto, tuttavia apprezzabile per il tentativo di aver trattato un argomento ancora - ahimé - quasi tabù.
La mancanza delle scene di sesso non è così fondamentale, anzi, è coerente con il perno della vicenda: il calo del desiderio dopo tot anni, che ha causato la confusione e il tradimento da parte della protagonista.
Poi a tratti, bisogna ammetterlo, risulta simpatico, coinvolgente e funziona anche nella sua intimità raccolta. Ed è apprezzabile l'uso di toni non da drammone pesante e pessimista.
Da vedere per curiosità.

*Mia recensione
Voto: **1/2




Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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