domenica 12 marzo 2017

Fai bei sogni di Marco Bellocchio, dramma ispirato liberamente al best seller omonimo (e autobiografico) di Massimo Gramellini. Didascalico, asettico, con parti talvolta male amalgamate. Non tutti gli attori sono all'altezza. #DavidDiDonatello

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film italiano di un autore considerato un Maestro, che purtroppo però è altalenante nella sua filmografia. In questo caso particolare non sembra del tutto riuscito. Anzi.
Mi riferisco a Fai bei sogni di Marco Bellocchio.
Ecco la recensione:





Fai bei sogni di Marco Bellocchio del 2016. Con Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo, Guido Caprino, Fabrizio Gifuni, Roberto Herlitzka, Miriam Leone, Barbara Ronchi. (134 min. ca.)
Massimo, quando aveva nove anni ha perso sua madre in una circostanza misteriosa e un po' ambigua. Il dolore lo ha seguito nel corso del tempo. A quarant'anni, deve fare ancora i conti con quella sofferenza e scoprire finalmente com'è morta.










Dramma liberamente tratto dal romanzo autobiografico omonimo (e bestseller) del giornalista/scrittore Massimo Gramellini.
Interessante per certi versi, è altresì didascalico, finto, dalla dimensione troppo asettica (anche se quel dolore di cui sopra viene ben rappresentato attraverso gli ambienti, a quel clima un po' rarefatto, quell'atmosfera così peculiare).
Tutto però pare troppo calcolato, la recitazione poco spontanea (ad eccezione di Mastandrea; la bravissima, come sempre, Bejo - che parla veramente, e bene, in italiano; il grande Herlitzka). Patetico a tratti e strappalacrime fine a se stesso in certi punti, ha un ritmo altalenante e certi punti sembrano non essere stati sviscerati a dovere.
Qualcosa di buono c'è: le suggestioni dei ricordi della tv in bianco e nero (Massimo e Belfagor, personaggio salvifico per lui, che l'ha ossessionato per tanto tempo), l'uso e la scelta di alcune canzoni (furbescamente, ovvio, ma con intelligenza e al servizio della storia). La colonna sonora originale è invece petulante, invasiva.
Piacevole perché garbata, senza troppe moine e fronzoli la storia d'amore del protagonista.
Un film che tocca le corde più intime, che riesce a trattare anche piuttosto bene, delicatamente di tematiche piuttosto dure da digerire. Ma che non riesce mai ad essere del tutto ad ampio respiro. La fattura televisiva, da fiction, non aiuta.
Inoltre i passaggi tra passato e presente si integrano non sempre bene tra di loro.
Un peccato, perché sotto sotto sarebbe anche incisivo.
Da vedere per curiosità (magari se si è letto il libro). Consigliato a metà.


Voto: **1/2








Voi l'avete visto? Che cosa ne pensate?













Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento