giovedì 29 dicembre 2016

IN SALA - Florence di Stephen Frears, commedia drammatica un po' ironica e un po' patetica sulla "cantante" stonata Florence Foster Jenkins. Un cast perfetto con una Meryl Streep a tratti esilarante

Oggi vi voglio parlare di un film al cinema in questi giorni. Un film di un bravissimo regista negli ultimi anni un po' altalenante. Il cast comunque (soprattutto la protagonista) è di tutto rispetto e riesce a sostenere anche le mancanze e a coprire i difetti.
Mi riferisco a Florence di Stephen Frears.
Ecco la recensione:




 
Florence di Stephen Frears del 2016. Con Meryl Streep, Hugh Grant, Simon Helberg, Rebecca Ferguson, Nina Arianda, John Kavanagh, David Haig, Bríd Brennan,, Stanley Townsend, Allan Corduner, Christian McKayDavid Mills. (110 min. ca.)
Negli anni '40, l'ereditiera newyorkese Florence Foster Jenkins (Streep), decide di prendere lezioni di canto lirico (si era già esibita in piccoli recital all'inizio del secolo) e, nonostante sia priva di doti canore per usare un eufemismo, farà di tutto per fare uno spettacolo alla Carnegie Hall. Come complici avrà il fidato marito St. Clair Bayfield (Grant) e il pianista Cosmé McMoon (Helberg). 













Commedia drammatica (o tragicomica) tra il serio e il faceto tutta basata sulla ridicolaggine assurda della vicenda (reale). 
Toni surreali e un che di patetico nel finale (ma è coerente con l'eroina che muore come una protagonista di un'Opera e con Florence stessa, con il suo stile). 
Il cast è perfetto. Meryl Steep ha preso in pieno l'interpretazione: ha trovato la chiave essenziale per mettersi nei panni di un personaggio eccentrico quanto simpatico come Florence, ossia l'ironia. Sembra divertirsi anche lei. In alcuni punti (durante le discutibili esibizioni) è esilarante. Teatrale, con molte mossette e moine ma al servizio della pellicola. Hugh Grant è credibile nel ruolo del "marito"/manager bonaccione che asseconda in tutto e per tutto il volere della cara Florence. Simon Helberg ha la faccia e il piglio giusto per interpretare lo scettico pianista/accompagnatore e poi amico della "cantante". 
Un film dalla bella atmosfera, che catapulta lo spettatore in quel piccolo mondo salottiero. 
Tuttavia qualcosa sembra non funzionare. Probabilmente nella sceneggiatura: troppi salti temporali, troppa fretta di concludere tutto al più presto, poco brio e vitalità in molti punti. Sembra uno Stephen Frears sottotono, che non morde più come una volta (nonostante alcune uscite irriverenti e sagaci) e la confezione pare quasi da film tv inglese. Presumibilmente era un effetto voluto (la delicatezza invece è da apprezzare), ma strano, che lascia dell'amaro in bocca. Un'occasione semi-sprecata. Comunque da vedere (in lingua originale, mi raccomando) per farsi due risate e per commuoversi. Consigliato.


Voto: **1/2/***







Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











  
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