mercoledì 2 novembre 2016

Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2 di Francis Lawrence, ultimissimo capitolo della famosa saga-teen. Debole, senza pathos, poco convincente. Spicca comunque Jennifer Lawrence che, nella parte della ragazzina/eroina, è credibile

Oggi vi voglio parlare di un film piuttosto recente. Un sequel e ultimo capitolo di una saga di grande successo. Il risultato non è dei migliori.
Mi riferisco a Hunger Games: Il canto della rivolta parte 2 di Francis Lawrence.
Ecco la recensione:






Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2 (The Hunger Games: Mockingjay - Part 2) di Francis Lawrence del 2015. Con Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Jena Malone, Sam Claflin, Willow Shields, Mahershala Ali, Elden Henson, Patina Miller, Natalie Dormer, Robert Knepper, Michelle Forbes, Evan Ross, Wes Chatham, Gwendoline Christie, Meta Golding, Paula Malcomson. (135 min. ca.)
Katniss Everdeen (Lawrence) deve annientar definitivamente il Presidente Snow e cercare di rendere Panem libero (anche dagli Hunger Games). Ma c'è chi, sotto sotto, le rema contro. 









Seguito, ultima parte e ultimissimo capitolo della famosissima saga tratta dai romanzi (orrendi) di Suzanne Collins, e purtroppo il più debole. 
Debole per molti motivi. Se le vicende le altre volte, pur didascaliche, avevano il pregio di essere raccontate con chiarezza, in questo caso è tutto confuso, le meccaniche di certi eventi sono spiegate male, raffazzonate, e il finale - solitamente ricco di pathos - arriva senza colpo ferire, scialbo, senza forza, sbrigativo. 
L'uso massiccio di CGI rende tutto fittizio. 
Interessanti come sempre invece le ambientazioni in sé, claustrofobiche, suggestive, coerenti con la storia. 
Il cast è come sempre valido. Jennifer Lawrence sembra nata per questo ruolo. È (stranamente) espressiva ma mai fuori luogo (come nelle pellicole di David O. Russell), dentro al personaggio. Convincente, affascinante. Purtroppo però è sottotono. Come sono sottotono tutti gli altri. Ognuno ha il suo ruolo, è un film corale, ma nessuno è incisivo veramente. Forse Donald Sutherland lo è ed anche Julianne Moore, ma è dovuto al loro carisma, non per altri meriti. Scende invece una lacrima rivedendo Philip Seymour Hoffman nella sua ultima interpretazione. 
Un film non riuscito del tutto poiché scritto male e diretto altrettanto), che però ha il pregio di mostrare un futuro distopico violento (certo, sempre all'acqua di rose) ad un pubblico - a cui è rivolto - giovane. Perciò può far riflettere sul concetto di dittatura e di libertà. Ma oltre alla morale spicciola non va. 
Un peccato dato che i primi due (e la prima parte* di quest'ultimo capitolo) non erano proprio da buttare (considerando sempre il target). 
Da vedere per amor di completezza. Consigliato a metà. 

*Mia recensione
Voto: **






Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?









  

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