lunedì 17 ottobre 2016

Le lacrime amare di Petra Von Kant di Rainer Werner Fassbinder, dramma audace, senso estetico fuori dal comune, mescolanza di contemporaneo con il classico. Interpreti fantastiche. Un gioiello

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un film di un grande regista/autore tedesco.
Mi riferisco a Le lacrime amare di Petra Von Kant di Rainer Werner Fassbinder.
Ecco la recensione:






Le lacrime amare di Petra Von Kant (Die bitteren Tränen der Petra von Kant) di Rainer Werner Fassbinder del 1972. Con Margit Carstensen, Hanna Schygulla, Katrin Schaake, Irm Hermann, Eva Mattes, Gisela Fackelde. (124 min. ca.)
Petra Von Kant (Carstensen), famosa stilista trentacinquenne che vive in un locale raffinato e molto creativo, dopo delle relazioni insoddisfacenti, conosce, grazie all'amica Sidonie (Schaake), Karin (Schygulla), una giovane modella. Se ne invaghisce follemente. La ragazza ricambia il suo amore rimanendo però sempre distaccata (ha anche un marito) e fredda, nonostante l'affetto dell'altra. 


















Film che mantiene l'impianto teatrale da cui è tratto (il dramma omonimo dello stesso Fassbinder). Molto parlato, ma con lunghe pause, i tempi dilatati e riflessivi. 
Ed un senso estetico fuori dal comune: dalle pose plastiche delle attrici che paiono quasi delle sculture, alla composizione dell'immagine, all'uso dell'illuminazione e degli spazi (è girato tutto all'interno della camera da letto/laboratorio), delle scenografie stesse dal design ricercato ai costumi. Parla di amore con delle massime bellissime, di dipendenza affettiva ed anche di lesbismo in modo esplicito (mostrando anche un bacio di spalle) e nel complesso è un'opera molto audace. 
Mescola il contemporaneo (a cui fanno riferimento alcune battute) con un gusto più classico per l'appunto (anche attraverso la colonna sonora. Si passa dai Platters a Verdi). 
L'effetto non è straniante come si potrebbe pensare: altresì risulta coinvolgente. Riesce a caratterizzare i personaggi senza svelarli troppo, anche se dai dialoghi lo spettatore coglie tutto. 
Le attrici sono ottime, in particolare Margit Carstensen. Affascinante, carismatica e sempre puntuale. In parte Hanna Schygulla. Inquietante Irm Hermann nel ruolo dell'austera e silenziosa Marlene, la governante tuttofare. 
Un film che colpisce l'occhio e la mente, diretto con polso, dalla sceneggiatura perfetta, senza sbavature. Seppur possa apparire caricato (anche nella recitazione) e molto rigido, duro, è invece vibrante ed inquieto. Lo struggimento di Petra è fortissimo e viene percepito anche dal pubblico. 
Un gioiello.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ****










Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

2 commenti:

  1. Eh, vero capolavoro sì.
    Io devo ammettere che ho visto solo questo e "Martha". Ma ho intenzione (ovviamente) di recuperare tutta la filmografia.

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