lunedì 5 settembre 2016

Paradiso amaro di Alexander Payne, commedia drammatica malinconica e acuta che sa mescolare profondità e leggerezza. George Clooney è un ottimo protagonista

Oggi vi voglio parlare di un film di pochi anni fa. Un film di un bravo autore e regista di opere sempre molto pacate, malinconiche e riflessive.
Mi riferisco a Paradiso amaro di Alexander Payne.
Ecco la recensione:





Paradiso amaro (The Discendants) di Alexander Payne del 2011. Con George Clooney, Shailene Woodley, Robert Forster, Judy Greer, Matthew Lillard, Nick Krause, Amara Miller, Mary Birdsong, Rob Huebel, Patricia Hastie. (115 min. ca.)
Matt King (Clooney) è co-proprietario assieme ai suoi cugini di terreni nel cuore delle Hawaii. Sposato con Elizabeth e padre di due figlie, Alexandra (Woodley) e Scottie (Miller), ma uomo piuttosto indaffarato, dovrà cambiare il suo modo di rapportarsi con queste ultime quando la moglie, dopo un incidente in mare a Waikiki, entrerà in coma (nascondendogli pure un pesante segreto).














Commedia drammatica (anzi, dramma travestito da commedia) molto malinconica, agrodolce, a tratti poetico e intelligentissim, senza mancare di una sottile ironia. In pieno stile Payne.
Dai tempi molto riflessivi, ha un buon ritmo e la sceneggiatura (vincitrice dell'Oscar) è solida, come la regia.
Semplice, ma senza sbavature e soprattutto profonda. Payne sa gestire tutti gli elementi, non è mai banale né piatto (difetto di Sideways).
Le situazioni messe in scena sono verosimili, riviste con dei toni a tratti surreali.
Il cast è ottimo. George Clooney (che ha avuto una nomination per questo ruolo) è un ottimo protagonista: in parte, espressivo, misurato, credibile. Davvero una performance meritevole (alla faccia dei detrattori). Brava anche la giovane Shailene Woodley, mai sopra le righe. Stessa cosa per la piccola Amara Miller, la quale, nella prima parte, fa sorridere. Simpatico Nick Krause nei panni dell'adolescente un po' con la testa sulle nuvole. Piacevole Judy Greer.
Un film pacato, toccante, coinvolgente, con un finale appropriato, coerente e non urlato, altresì tenero. Fa riflettere sul valore delle cose (degli affetti in primis), sull'importanza del perdono. Con dei paesaggi mozzafiato e una colonna sonora composta quasi totalmente da canzoni "tradizionali" hawaiane. Era stato nominato anche come "Miglior Film", "Miglior Regia" e "Miglior Montaggio" (a ragione. Anche il montaggio è infatti evocativo).
Profondità e leggerezza (seppur i momenti tristi non manchino, anzi) ben dosate.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ***1/2







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?










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