giovedì 1 settembre 2016

ANTEPRIMA Venezia73 e COLPO DI FULMINE: La La Land di Damien Chazelle, musical in grande stile, ricco di ispirazione, colorato, brillante in tutti i sensi (ma altresì malinconico). Con due protagonisti perfetti: Emma Stone e Ryan Gosling. Un gioiello

Oggi vi voglio parlare di un film in anteprima che ho visto oggi alla 73a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Il film di apertura di un regista molto interessante, con due attori protagonisti che fanno faville. Me ne sono innamorata perdutamente.
Mi riferisco a La La Land di Damien Chazelle.
Ecco la recensione:





La La Land di Damien Chazelle del 2016. Con Ryan Gosling, Emma Stone, J. K. Simmons, Finn Wittrock, John Legeng, Rosemarie DeWitt, Jason Fuchs, Sonoya Mizuno, Josh Pence. (126 min. ca.)
In una Los Angeles che all'apparenza sembra perfetta, Mia Dolan (Stone) e Sebastian (Gosling) - lei barista all'interno di uno studios ed aspirante attrice, lui pianista jazz - continuano ad incontrarsi casualmente. Scatta la scintilla dell'amore, ma l'ambizione per il successo si metterà in mezzo alla loro relazione.











Omaggio sentito e affettuoso al musical classico, ai registi e ai divi (Gene Kelly, Fred Astaire, Ginger Rogers) che l'hanno reso grande ed immortale, nonché sua rivisitazione in chiave moderna.
In un CinemaScope dalla fotografia sfavillante, che si fa subito ammirare. Divertente, "dinamico", sognante, romantico (nel senso più nobile del termine), colorato (gli abiti sono intonati alle scenografie), con tanta bella musica - soprattutto jazz (pane per i denti di Chazelle, come si è potuto ben costatare nello splendido Whiplash*) -, coreografie non troppo complicate, bensì godibili ed un pizzico, anzi, più di uno, di malinconia.
In fondo si parla di inseguire i propri sogni, di non mollare o accontentarsi (anche se poi, da un altro punto di vista...) e, specialmente, dei compromessi a cui si deve scendere per riuscire a sfondare.
Ciò che stupisce - per modo di dire, dato che già era un'evidente caratteristica anche nel suddetto Whiplash, è la perfezione del montaggio che crea ritmo (sincopato e con qualche momento più rilassato, esattamente come nel jazz) e addirittura contribuisce alla riuscita delle piccole gag che qua e là strappano più di un sorriso. Stesso scopo e funzione ha il suono amplificato.
Il cast è fantastico. I due protagonisti sono tutto ciò che ci si aspetta in una commedia (drammatica) musicale ed anche di più: vanno oltre ogni aspettativa. Ritrovatisi dopo Crazy, Stupid, Love* e Gangster squad, la loro chimica è palese ed elettrizzante. La loro gioia è contagiosa, il loro struggimento crea un piccolo dolore anche allo spettatore. Perché sono in grado di regalare quelle emozioni anche al pubblico, quasi violentemente.
Ryan Gosling è autoironico interpretando il bello dal cuore d'oro, l'innamorato di una Emma Stone in stato di grazia (la sua autoironia non è una novità). Espressiva - senza abbondare di facce e moine. Tanto le basta sgranare gli occhi e ha già fatto metà del lavoro -, appassionata, adorabile, di una simpatia travolgente. Tutti e due ballano (i numeri sembrano congelare il tempo e sono irresistibili. Chi non ha un paio di scarpe da tip tap come cambio nella borsa? Mia le ha!), cantano (e suonano, nel caso di Gosling) in modo ineccepibile e, cosa ancora più ammirevole, spontaneo. E la macchina da presa riesce a cogliere ogni loro minima sfumatura. Da non scordare la sorta di cameo di J. K. Simmons nei panni del boss cattivone di Sebastian: sempre in parte e col piglio giusto.
Benché si perda in lungaggini, in ripetizioni - volute però -, la storia sia scarna, piena di cliché e sappia di già visto, viene raccontata in maniera non banale, raggirando perfino nel finale questo difetto. L'atmosfera, le belle scenografie, le ottime musiche firmate Justin Hurwitz (più la presenza di John Legend, anche produttore), le canzoni ("City of Stars" si fischietta già che è un piacere, "The Fools Who Dream" continua a rimbombare nella testa commovendo) fanno il resto.
Una pellicola leggera ma tecnicamente complessa, fine, ricca di ispirazione e di gusto.
Un film che fa bene agli occhi, alla mente, al cuore e al cinema (e i cinefili ne rimarranno affascinati, non fosse per le continue citazioni, anche nei dialoghi, dei film della vecchia Hollywood).
Da amare senza riserva e da vedere di corsa appena uscirà nelle sale. Consigliatissimo.
(Farà incetta di Oscar. O perlomeno, c'è da augurarselo vivamente).

"Here's to the ones who dream, foolish as they may seem. Here's to the hearts that ache, here's to the mess we make".

"'Brindiamo a tutti i sognatori, ai poeti, ai musicisti, agli artisti''.

"Brindiamo ai sognatori, per quanto folli possano sembrare".


*Mie recensioni
Voto: ****







I meravigliosi trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












  
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