giovedì 2 giugno 2016

Espiazione di Joe Wright, dramma sentimentale ambientato a cavallo della seconda guerra mondiale tratto dall'omonimo romanzo di Ian McEwan. Dalla costruzione originale, le dinamiche vengono gestite con polso e senso della misura. In parte il cast (la quasi esordiente e giovanissima Saoirse Ronan è stata giustamente nominata all'Oscar)

Oggi vi voglio parlare di un film di qualche anno fa. Un dramma in costume veramente per costruito.
Mi riferisco ad Espiazione di Joe Wright.
Ecco la recensione:





Espiazione (Atonement) di Joe Wright del 2007. Con Keira Knightley, James McAvoy, Saoirse Ronan, Romola Garai, Vanessa Redgrave, Brenda Blethyn, Juno Temple, Benedict Cumberbatch. (123 min. ca.)
Inghilterra, 1935. Briony Tallis (Ronan) è una ragazzina ricca, particolarmente sveglia (ha scritto la sua prima commedia da mettere in scena con i suoi cugini), ma anche piuttosto invidiosa e subdola. Sua sorella Cecilia (Knightley) è innamorata, ricambiata, da Robbie (McAvoy), il figlio di una serva che è stato preso sotto l'ala protettiva del padre di lei. Per una serie di circostanze, una sera durante un ricevimento, Briony è testimone di un rapporto sessuale consumato tra i due successivo ad una lettera piccante scritta dal ragazzo stesso. Quella sera però coglie per di più in flagrante la cugina Lola (Temple) mentre viene abusata da uno degli ospiti (che intanto scappa). Senza pensarci due volte accusa Robbie, che viene prima mandato in prigione e poi inviato nell'esercito a combattere. Con la sua sola testimonianza ha rovinato la vita di due persone (nonché della sua famiglia). Potrà ancora espiare questa colpa divenuta troppo pensante da portare sulle spalle? 




















Dramma sentimentale/di guerra tratto dall'omonimo romanzo di Ian McEwan. 
Dall'ambientazione affascinante, girato benissimo, ha una costruzione anomala (nel senso positivo del termine) e originale, e un uso dei flashback, flashforward - ed altri espedienti narrativi - davvero efficaci e intelligenti. Non pesano, bensì sono il punto di forza di tutta l'opera. 
La dolorosa vicenda si svolge con cognizione, nulla è superfluo. Inoltre sono presenti continui colpi di scena: è un continuo rimpallarsi di anticipazioni che depistano e che poi vengono smentite. È un continuo giocare su vari piani. 
Dai tempi dilatati, riesce a dire molto anche attraverso i silenzi che creano suspense. Gli attori sono molto in parte. La giovanissima Saoirse Ronan (nominata all'Oscar) offre una performance impeccabile: riesce a dare quella freddezza al suo personaggio e a sembrare realmente una perfida, antipatica calcolatrice. Il tutto senza strafare, utilizzando quasi solo l'espressività facciale e lo sguardo. Già allora era fantastica e promettente. Keira Knightley, mostra con disinvoltura la fragilità di Ceelie e riesce a contenere proprio quelle espressioni facciali tanto marcate che la rendono solitamente sopra le righe risultando perciò credibile. James McAvoy è perfetto per interpretare il suo Robbie, in particolare durante le scene al fronte. Juno Temple è ambigua come sempre. Romola Garai e Vanessa Redgrave (Briony a diciotto e a settantasette anni) sono davvero impeccabili: anche loro come Saoirse Ronan hanno dei primissimi piani intensi e veicolano con naturalezza le emozioni del personaggio solo con uno sguardo. Benedict Cumberbatch compare per poco, ma ha una parte ambigua che rimane impressa.
Un film che cambia le regole dei soliti polpettoni bellici con amori contrastati annessi. 
Non è ricattatorio, non sferra colpi bassi, è invece in molti punti poetico, tenero, malinconico, in altri tagliente, duro, sapendo gestire più generi. 
Il regista riesce a mescolare la realtà e la finzione - e i rapporti causa-effetto - che coinvolgono Briony con lucidità. Il finale che cambia le carte in tavola è la ciliegina sulla torta: un vero e proprio schiaffo per lo spettatore che rimarrà spaesato e parzialmente con l'amaro in bocca. 
Per le vicissitudini mostrate - non per la pellicola in sé - che lo fanno empatizzare con gli amanti separati e spera, nonostante tutto, che Briony riesca a risolvere la questione, seppur con anni di ritardo. Può un errore commesso stupidamente per vanità durante l'infanzia cambiare l'intera esistenza di chi ci sta vicino? 
Struggente, sa coinvolgere (facendo rimanere sempre col fiato sospeso) con tocchi di sensibilità e sottile romanticismo. La colonna sonora (appropriata, ben integrata nell'opera) di Dario Marianelli ha vinto l'Oscar. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ***1/2








Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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