domenica 8 maggio 2016

Mistress America di Noah Baumbach, commedia frutto della nuova collaborazione tra il regista e l'attrice - adorabile - Greta Gerwig (co-sceneggiatrice e produttrice). Film originale, fresco, acuto e divertente

Oggi vi voglio parlare di un film uscito un mesetto fa al cinema. Un film interessante, molto fresco e leggero nel senso migliore del termine.
Mi riferisco a Mistress America di Noah Baumbach.
Ecco la recensione:





Mistress America di Noah Baumbach del 2015. Con Greta Gerwig, Lola Kirke, Heather Lind, Cindy Cheung, Jasmine Cephas Jones, Matthew Shear, Kathryn Erbe, Michael Chernus. (84 min. ca.)
Tracy Fishko (Kirke) è una giovane al primo anno di Università a New York che finisce per conoscere Brooke Cardinas (Kirke), una trentenne molto particolare ed esuberante, che dovrebbe diventare di lì a poco la sua sorellastra (per il matrimonio dei loro rispettivi genitori). 























Commedia che vede confermarsi il fruttuoso sodalizio Baumbach-Gerwig (quest'ultima anche stavolta, come nel meraviglioso Frances Ha*, ha collaborato nella sceneggiatura. Ed è una dei produttori). 
Montaggio serrato in simbiosi con i dialoghi velocissimi e taglienti (la scena al bar con Brooke e la vecchia compagna di scuola che si insultano è emblematica). Le battute sono divertenti e intelligentissime (troppe da citare). 
Questa volta c'è meno Nouvelle Vague, non è presente il B/N della fotografia, ma c'è comunque il tocco leggero e stravagante del regista, nonché l'espressività della Gerwig. In realtà la protagonista sarebbe la Kirke (che un po', non a caso, le assomiglia), però ben presto l'altra le ruba la scena, pur essendoci dei bei botta e risposta, finendo quasi in parità. Greta Gerwig è per l'appunto sempre bizzarra, goffa ma al contempo brillante, esattamente come la sua Brooke. Davvero un'attrice adorabile. Anche la Kirke non è da meno, anche se più legnosetta. Bravi gli altri, anche se - forse anche questo è voluto - un po' incolori. 
Girato benissimo e scritto altrettanto, è un film ironico, cinico e amarissimo che sfodera delle acutissime riflessioni sulla vita dei trentenni (sostanzialmente dei falliti con dei grandi sogni), delle loro illusioni e disillusioni ed crea un confronto con le nuove generazioni. 
Il tutto con una sorprendente lucidità mista al demenziale. Tante le situazioni assurde, quasi nonsense. Qualche difetto: forse non ha la stessa incisività e lo stesso calore del suddetto Frances Ha, che si snodava meglio, aveva una storia più coinvolgente e faceva provare più empatia nei confronti dei personaggi. Inoltre in alcuni punti (a casa degli "amici" di Brooke in particolare) si fa fatica a seguire i dialoghi dato che tutti si parlano addosso. 
Poco male comunque se il risultato è un'opera originale - davvero diversa dal solito - e fresca, decisamente fuori dagli schemi. 
Da vedere. Consigliatissimo. 

*Mia recensione
Voto: ***/***1/2






Il trailer:




Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?










  
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