giovedì 26 maggio 2016

I nostri ragazzi di Ivano De Matteo, dramma familiare basato sul romanzo "La cena" di Herman Koch. Teso, angosciante, racconta con abilità una storia plausibile seppur portata all'estremo. Ottima prova attoriale del cast

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film italiano di un autore davvero molto interessante.
Mi riferisco a I nostri ragazzi di Ivano De Matteo.
Ecco la recensione:





I nostri ragazzi di Ivano De Matteo del 2014. Con Luigi Lo Cascio, Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Gassmann, Barbora Bobuľová, Rosabell Laurenti Sellers, Jacopo Olmo Antinori. (92 min. ca.)
Paolo (Lo Cascio), medico chirurgo e Massimo (Gassmann), avvocato, sono due fratelli che si detestano cordialmente (e così pure le loro mogli). Saranno coinvolti in una faccenda di lavoro in comune, poi in una faccenda personale riguardante i loro due figli che si sono rivelati insospettabilmente violenti. A quel punto, la corda si spezzerà in maniera definitiva. 






Film drammatico liberamente ispirato al romanzo La cena di Herman Koch e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Giornate degli Autori
Scritto molto bene, la vicenda si snoda in maniera complessa, su più livelli (anche paralleli) che si intrecciano. Ciò che stupisce è la verosimiglianza degli argomenti trattati e della messa in scena. 
Il ritmo sempre teso, fino al culmine finale (inaspettato) fa il resto. 
Il merito va riconosciuto però anche agli attori. Tutti molto in parte, concentrati, convincenti. I migliori sono Luigi Lo Cascio e Alessandro Gassman: lasciano trasparire da ogni espressione del volto la loro sofferenza, le loro emozioni. Brave anche Giovanna Mezzogiorno (stranamente più calibrata del solito) e Barbora Bobuľová (sempre molto delicata). Inquietanti, subdoli e credibili - purtroppo, bisogna dire - Rosabell Laurenti Sellers, Jacopo Olmo Antinori, nel ruolo di due adolescenti cresciuti nella bambagia, sempre spalleggiati anche nelle avversità, perfino quando hanno torto, dai genitori. 
De Matteo, dopo il meraviglioso Gli equilibristi*, riesce a parlare ancora una volta di temi scottanti senza perdersi, adoperando uno stile asciutto ed essenziale, seppur romanzando le situazioni. 
È un film angosciante (il senso di inquietudine non molla per un minuto lo spettatore che anzi, sarà sempre più disgustato ed incredulo dallo sviluppo della vicenda) e, come accennato, plausibile. Anche se portato all'estremo nei gesti, nelle azioni e di conseguenza nella recitazione, non perde mai il filo del discorso. Sa cosa dire e come dirlo, mostra le contraddizioni di due genitori e due professionisti nei loro rispettivi lavori, che non riescono a far fronte alla valanga che sta cascando loro addosso. 
Una frase racchiude l'essenza dell'opera. Quella che pronuncia Paolo alla moglie Chiara: "Ormai è tutto finito", dopo essersi reso conto di ciò che hanno commesso il figlio e la nipote. 
Crea empatia, fa immedesimare e riflettere lo spettatore che si domanderà: "Io cosa avrei fatto? Come mi sarei comportato al posto loro?". Una sorta di Carnage nostrano molto ispirato. 
Da vedere assolutamente (anzi, bisognerebbe proiettarlo nelle scuole). Consigliatissimo. 

*Mia recensione
Voto: ***1/2 






Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate? 












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