sabato 2 aprile 2016

La terrazza di Ettore Scola, commedia drammatica amara e malinconica con dialoghi taglienti, acuti. Ritmo sempre costante, regia ispirata, attori in stato di grazia per un gioiello ingiustamente poco conosciuto

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un film italiano immeritatamente poco conosciuto.
Mi riferisco a La terrazza di Ettore Scola.
Ecco la recensione:





La terrazza di Ettore Scola del 1980. Con Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Serge Reggiani, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli, Carla Gravina, Ombretta Colli, Milena Vukotic, Ugo Gregoretti, Olimpia Carlisi, Elena Fabrizi, Venantino Venantini, Galeazzo Benti, Age, Marie Trintignant, Margherita Horowitz,, Lucio Lombardo Radice, Francesco Maselli, Mino Monicelli, Lucio Villari, Helena Ronee, Maurizio Micheli. (150 min. ca.)
Un gruppo di intellettuali si ritrova nella terrazza di un appartamento a Roma: parlano, litigano, creano relazioni. In particolare si focalizza su cinque episodi che si intrecciano avendo in comune vari personaggi (amici e conoscenti) e cinque persone diverse. Enrico (Trintignant), uno sceneggiatore senza ispirazione che deve cercare di far ridere senza riuscirci. Luigi (Mastroianni), un giornalista in crisi con la moglie Carla (Gravina), giornalista ormai famosa per i programmi dossier in tv. Sergio (Reggiani), un dirigente Rai anoressico. Amedeo (Tognazzi), un produttore cinematografico in cerca sempre del successo facile che asseconda la moglie Enza (Colli) finanziando un film intellettuale e provocatorio. L'ultimo, Mario (Gassman), un politico di mezza età del Partito Comunista, si innamora della giovane e un po' lagnosa Giovanna (Sandrelli) con la quale aveva avuto uno scontro proprio durante la cena. Si ritroveranno l'anno dopo, quando tutto e niente sarà cambiato. 
















Commedia drammatica amara e malinconica con dialoghi veloci e acuti, davvero sempre puntuali, che prende in giro e fa una critica (e un'autocritica) sugli intellettuali da salotto e sul cinema e sulla stessa critica. 
Cinque episodi che si concatenano seguendo più punti di vista. 
Meravigliosa la regia che ripete il momento dell'entrata in scena degli ospiti per la cena/buffet e ne segue via via i protagonisti da un'altra angolazione. Trovata eccezionale), ma altrettanto impeccabile la sceneggiatura davvero ispirata. 
Bravissimi anche gli attori, tutti in stato di grazia e memorabili. Anche se Gassman forse risulta il migliore, per il personaggio molto cinico e per un'interpretazione che cambia da un secondo all'altro registro: da arrabbiatissimo ad impassibile. Notevole come sempre. 
Un film corale privo di punti morti, pieno di ritmo, intriso di realismo, ma anche dai toni grotteschi, surreali/demenziali-tragici (soprattutto durante l'episodio di Sergio) e di un umorismo (argomento di cui i personaggi discutono spesso) efficace, nero. 
E alla fine lo spettatore si sarà affezionato a tutti perché così ben caratterizzati nei loro pregi e nei loro difetti. Cercano la felicità, non la trovano mai, ma si accontentano. 
Un gioiello che non ha niente da invidiare agli altri capolavori del grande Scola (anzi, dovrebbe essere conosciuto forse più di altre opere), che qui sembra fare una sorta di punto della situazione che racchiude tutta la sua poetica, e che nondimeno sa divertirsi. In questo caso il termine sottovalutato è più che adatto. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ***1/2/****








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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