sabato 9 aprile 2016

Frances Ha di Noah Baumbach, commedia che racconta una storia normale messa in scena in modo originale, fresco, ironico. La protagonista, Greta Gerwig - anche co-sceneggiatrice - incarna benissimo un personaggio goffo, stralunato e adorabile. Così come è adorabile il film. Una vera perla

Oggi vi voglio parlare di un film piuttosto recente. Un film leggero ma non banale, una commedia diretta da un regista contemporaneo molto acclamato (a ragione).
Mi riferisco a Frances Ha di Noah Baumbach.
Ecco la recensione:




 
Frances Ha di Noah Baumbach del 2012. Con Greta Gerwig, Mickey Sumner, Michael Esper, Adam Driver, Michael Zegen, Charlotte d'Amboise, Grace Gummer, Patrick Heusinger. (86 min. ca.)
Frances Halladay (Gerwig) è un'aspirante ballerina di ventisette anni che divide il suo appartamento con la sua migliore amica Sophie (Sumner) a Brooklyn. D'improvviso però l'amica le annuncia che andrà a vivere a Tribeca con un'altra coinquilina e da lì Frances sarà risucchiata in un vortice di sfortune, ma anche di incontri promettenti. Dopo un periodo di stallo e semidepressione dovrà prendere in mano le redini della sua vita per maturare definitivamente. 






















Commedia (drammatica?) sul percorso di crescita di una persona bizzarra, ma anche sincera, realmente intelligente e con tante cose da dire che però è un disastro sia nel lavoro che con gli amici. Sceneggiata dal regista e dalla stessa Greta Gerwing, è un film indefinibile perché realmente creativo e ironico. 
I dialoghi sono acuti, inaspettati, prendono sempre una piega diversa da ciò che ci si immaginerebbe, così come la storia e totalmente in linea con la protagonista. 
Greta Gerwig dal canto suo, riesce a interpretare con naturalezza, spontaneità un personaggio genuino, totalmente fuori dagli schemi (senza essere pretenzioso), a cui non ci si può non affezionare. Una contraddizione in termini: nella vita è così goffa e poi nella danza è anche - senza grandi eccessi - portata ed ha una sensibilità che alla fine le verrà riconosciuta. Tutto ciò la Gerwig riesce a mostrarlo senza mai esagerare. L'essere la co-autrice della sceneggiatura deve averla aiutata. In ogni caso è davvero notevole. 
Poi anche il taglio registico e i toni sono quelli di una pellicola sperimentale à la Jim Jarmusch con riferimenti palesi ai film francesi della Nouvelle Vague (il B/N non è casuale): infatti sono presenti alcuni brani di Georges Delerue. (Ma anche, volendo al cinema alleniano). 
La colonna sonora, per l'appunto, ha un ruolo fondamentale, essendo in sintonia con le immagini: è composta - oltre a quanto accennato più sopra - anche da canzoni di David Bowie, Paul McCartney e Rolling Stones per fare qualche esempio. 
Un film con personalità, stile (asciutto) e freschezza, che cita senza copiare, con una trama semplice ma raccontata in modo non banale (solo nel finale si capirà il perché del titolo). 
Tragicomico, divertente, leggero (nel senso migliore del termine), stralunato e mai verboso (e neanche ricattatorio), con una protagonista adorabile. (Ottimi anche gli altri attori del cast tra cui figurano anche l'ormai famoso Adam Driver e due figlie d'arte: Mickey Sumner e Grace Gummer, rispettivamente figlie di Sting e di Meryl Streep). 
Sfizioso e addirittura toccante, una perla. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ***1/2/****







Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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