domenica 13 marzo 2016

Ray di Taylor Hackford, film sulla vita del cantante e pianista Ray Charles. Di maniera, molto inquadrato ma con un ottimo, davvero fantastico, Jamie Foxx

Oggi vi voglio parlare di un film di un po' di anni fa. Un film che ha avuto molta risonanza, molto successo di pubblico e di critica soprattutto per il protagonista.
Mi riferisco a Ray di Taylor Hackford.
Ecco la recensione:





Ray di Taylor Hackford del 2004. Con Jamie Foxx, Kerry Washington, Regina King, Clifton Powell, Harry Lennix, Bokeem Woodbine, Aunjanue Ellis, Sharon Warren, C.J. Sanders, Curtis Armstrong, Richard Schiff, Larenz Tate, Terrence Howard, David Krumholtz, Wendell Pierce, Chris Thomas King, Thomas Jefferson Byrd, Rick Gomez, Denise Dowse, Warwick Davis, Patrick Bauchau, Robert Wisdom, Kurt Fuller, Rick Gomez. (152 min. ca.)
La vita del cantante e pianista Ray Charles (Foxx), dall'inizio della sua carriera, all'ascesa nelle classifiche, facendo un passo indietro nella sua infanzia infelice: la povertà, la morte di suo fratello minore George, l'essere diventato cieco a sette anni. 







Classica biografia in musica che mette in evidenza il genio di un artista inimitabile ma anche il fatto che fosse una persona testarda - in positivo e in negativo - che ha sbagliato parecchio. Soprattutto mostrando i suoi problemi di droga e con le donne: la moglie Della Bea stava a casa, mentre lui in tour aveva relazioni con le sue coriste e continuava a farsi di eroina. 
La sceneggiatura è discreta ma a compartimenti stagni e alcuni avvenimenti come la segregazione razziale contro cui si era battuto Charles vengono toccati superficialmente quasi come un aneddoto, gettati così in faccia allo spettatore. 
La regia è poco creativa anche se piuttosto centrata (forse proprio perché segue un certo schema, come accade quasi sempre con i film biografici). I flashback poi appesantiscono il tutto, forzando e drammatizzando la recitazione (bisogna però ammettere che C.J. Sanders, bambino che interpreta il protagonista da giovane, è molto bravo). 
Il finale è tirato via, sopra le righe, affrettato e sembra rovinare tutta l'atmosfera. 
Le suggestioni date dalla fotografia, le scenografie, la ricostruzione dei vari periodi sono proprio le cose che funzionano meglio insieme ovviamente a lui, Jamie Foxx, che si cala totalmente nei panni di Ray Charles, scompare nel personaggio, non ne fa una mera macchietta anche se ne riproduce perfettamente le movenze inconfondibili, la camminata, la postura, la voce. Inoltre, è lui stesso a suonare il piano (essendo lui stesso musicista e aver studiato lo strumento vincendo anche una borsa di studio), perciò le mani che si vedono inquadrate sono proprio le sue, non di un altro. Ray Charles in persona, ancora in gamba durante le prove, aveva dato la sua approvazione e aveva studiato con lui molti brani che si sentono all'interno della pellicola. Comunque ha dovuto imparare sui novantasei brani (pezzi o interi). Grande impegno e grandissima performance: un Oscar meritatissimo il suo, principalmente per la credibilità che porta il pubblico a dimenticarsi di star guardando l'interpretazione di un attore data da somiglianza con l'originale. In gamba anche il resto del cast. Ottima - manco a dirlo - la colonna sonora (Foxx ovviamente è in lip sync). 
Un film, come già accennato, sostenuto e voluto da Charles - il quale purtroppo, è venuto a mancare poco prima che fosse proiettato nelle sale -, intenso, coinvolgente e piacevole, ma un po' troppo di maniera per convincere fino in fondo. 
Comunque da vedere (anche soltanto per le musiche e per Foxx). Consigliato. 


Voto: **1/2/***










 Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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