giovedì 17 marzo 2016

IN SALA - Brooklyn di John Crowley, dramma sentimentale delicato e tenero con una protagonista, Saoirse Ronan, intensa ed espressiva che fa perdonare anche la trama non troppo originale e i toni un po' da soap opera

Ora vi voglio parlare anche di un film al cinema da oggi. Un piccolo film (che non si meritava la nomination come Miglior Film, per l'appunto), piacevole ma che sa di già visto e sceglie delle scorciatoie un po' troppo facili. La protagonista invece è meravigliosa.
Mi riferisco a Brooklyn di John Crowley.
Ecco la recensione:





Brooklyn di John Crowley del 2015. Con Saoirse Ronan, Emory Cohen, Domhnall Gleeson, Jim Broadbent, Julie Walters, Bríd Brennan, Jane Brennan, Fiona Glascott, Jessica Paré, Eileen O'Higgins, Emily Bett Rickards, Jenn Murray, Nora-Jane Noone, Michael Zegen, Gerard Murphy. (111 min. ca.)
Irlanda, 1952. Eilis (Ronan) è una ragazza semplice che lavora in un negozietto del suo paese. Per darle un futuro migliore, la sorella maggiore si accorda con un prete irlandese (Broadbent) per farla andare a vivere in America. Eilis accetta e va a lavorare in un grande magazzino a Brooklyn e sarà ospitata nel convitto femminile con a capo Miss Kehoe (Walters). Dapprima la nostalgia di casa si farà prepotentemente sentire, ma Eilis presto si innamorerà di Tony (Cohen), un ragazzo italiano che lavora come idraulico. Purtroppo l'improvvisa morte della sorella e la solitudine della madre la riporteranno in Irlanda. Per sempre? 

























Dramma sentimentale ben integrato nel periodo storico in cui è ambientato, che dapprima ha toni più da commedia e poi via via prende un'altra strada, più sentimentale, appunto. 
Ben sceneggiato da Nick Hornby, pieno di ritmo, di profondità ma al contempo leggerezza, riesce nell'intento di raccontare una storia semplice con molta umanità e dolcezza. 
Dolcezza che è anche una delle caratteristiche della protagonista, una ragazza tranquilla, riservata, non appariscente, senza tanti grilli per la testa, ma determinata, sveglia, acuta, fondamentalmente buona. Soltanto alla fine mostra una certa ambiguità e un modo di fare non troppo corretto (ed è anche il punto in cui la trama diventa banale e tirata via. Convenzionale, per meglio dire), da imputare alla sua giovane età e alla poca esperienza, certo. 
Saoirse Ronan è perfetta: sembra vivere realmente quelle emozioni, è espressiva senza andare sopra le righe, senza caricare. Un'interpretazione intensa e tenera. Nomination all'Oscar come Migliore Attrice meritata (più di Brie Larson per Room*). Ma anche il resto del cast è valido. Emory Cohen, Tony, il ragazzo per bene italoamericano, è in parte. Julie Walters nel piccolo ruolo della padrona del convitto è simpatica. Domhnall Gleeson qui ha una parte dimessa ma importante e lui la interpreta con garbo (come al suo solito). Sempre bello ritrovare Jim Broadbent. Belle le scenografie, la fotografia. Come per Carol* (anche quest'ultimo curiosamente ambientato nel 1952), si viene trasportati in quell'ambiente vintage e ci si lascia totalmente coinvolgere. 
Purtroppo però la storia non è altrettanto buona o comunque non ha granché di interessante da dire se non raccontare i cambiamenti nella vita di Eilis. Un po' poco per essere nominato agli Oscar come Miglior Film. 
John Crowley è stato bravo a ricreare quel senso di familiarità, quella delicatezza che molte pellicole romantiche non hanno, ma si ferma lì. 
Poi ovviamente ci sono i vari ricatti emotivi - e toni da soap opera - che fanno commuovere per forza (le vicissitudini della protagonista rendevano obbligatorie certe scene), però sempre con una certa compostezza. 
Un film sicuramente piacevole, di atmosfera, girato con intelligenza e recitato con impegno, ma prevedibile, poco originale. Colonna sonora non memorabile. 
Comunque da vedere. Consigliato.


*Mie recensioni
Voto: ***








Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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