martedì 1 marzo 2016

Effetti collaterali di Steven Soderbergh, thriller dai continui colpi di scena (un po' macchinosi e telefonati). Buon ritmo. Tutto sulle spalle della bravissima protagonista Rooney Mara

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un thriller diretto da un bravo autore ma talvolta incostante.
Mi riferisco a Effetti collaterali di Steven Soderbergh.
Ecco la recensione:





Effetti collaterali (Side Effects) di Steven Soderbergh del 2013. Con Jude Law, Rooney Mara, Catherine Zeta-Jones, Channing Tatum, Vinessa Shaw, Ann Dowd, Polly Draper, David Costabile, Mamie Gummer. (106 min. ca.)
Emily Taylor (Mara) è una giovane che accoltella il marito Martin (Tatum) senza ricordarsi di aver commesso l'omicidio a causa dell'assunzione di un antidepressivo prescritto dal suo nuovo psichiatra, il Dr. Jonathan Banks (Law). Farmaco che le ha procurato sonnambulismo e amnesia. Almeno è ciò che sembra all'inizio. 































Thriller/dramma con continui colpi di scena (talvolta macchinosi). 
Dal ritmo costante, ha qualche difetto di regia e di montaggio (i flashback compaiono in modo troppo cadenzato e sembrano troppo telefonati) che lo rendono un po' convenzionale. 
Inoltre viene messa troppa carne sul fuoco: in un primo momento pare voglia essere un film con contenuti seri, quasi d'inchiesta sulle aziende farmaceutiche e i medici venduti o pressapochisti nel prescrivere medicine, poi diventa più la storia di una donna spietata che rovina la vita anche al suo medico. Insomma, non sa che direzione prendere e punta anche sulla provocazione (la relazione tra la protagonista e la sua ex psichiatra, Victoria Siebert, Zeta-Jones) lesbo, che sembra buttata lì soltanto per "scandalizzare". 
Nonostante questi difetti di trama, coinvolge e appassiona anche grazie ai due protagonisti. Jude Law ha la giusta faccia da schiaffi, ma è Rooney Mara che sorprende: bravissima ancora una volta nella parte di una ragazza disturbata, questa volta con lo sguardo perennemente sonnolento o nevrotica, naturale nel dare sfumature ad un personaggio complesso che correva il rischio di diventare una macchietta. Grazie a lei ciò non avviene, anzi. Scompare totalmente nel ruolo che interpreta, riuscendo così ad essere credibile. A dire il vero anche Catherine Zeta-Jones: tuttavia la sua parte è tagliata con l'accetta, il suo personaggio caratterizzato un po' superficialmente. 
Un film tutto giocato sulle ambiguità che in qualche scena sembra troppo semplicistico e, di nuovo, superficiale nel trattare argomenti delicati. 
Rimane comunque piacevole. 
Da vedere. Consigliato. 


Voto: **1/2/***






Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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