giovedì 31 marzo 2016

An Education, film drammatico/sentimentale (inizialmente con toni da commedia) delicato, d'atmosfera e dolceamaro, scritto da Nick Hornby e sorretto da una protagonista, Carey Mulligan, giovane ma già bravissima ed espressiva

Oggi vi voglio parlare di un film di qualche anno fa. Un film che agrodolce con una protagonista giovane ma già bravissima.
Mi riferisco a An Education di Lone Scherfig.
Ecco la recensione [ATTENZIONE: immagini SPOILER. Scorrere in basso]:





An Education di Lone Scherfig del 2009. Con Carey Mulligan, Peter Sarsgaard, Alfred Molina, Cara Seymour, Dominic Cooper, Rosamund Pike, Emma Thompson, Olivia Williams, Sally Hawkins, Matthew Beard. (95 min. ca.)
1961, provincia londinese. Jenny Mellor (Mulligan) è una sedicenne molto carina e dedita agli studi, tanto che già pensa di andare a Oxford. Ma è anche una sognatrice, ama l'arte, la musica, la Francia, soltanto che suo padre Jack (Molina) la tiene un po' al guinzaglio, preoccupato soprattutto di rientrare nelle spese. Tutto cambia quando incontra David (Sarsgaard) un trentenne libero, che si guadagna da vivere misteriosamente e le fa conoscere i piaceri della vita mondana, portandola a sentire concerti, nei locali alla moda e addirittura a Parigi. Si innamorano, col benestare della famiglia di lei che addirittura decide di lasciare gli studi. Sarà una cosa passeggera? 





































Film drammatico/sentimentale di formazione sceneggiato dallo scrittore Nick Hornby (il recente Brooklyn* è sulla stessa scia. Per i toni ovviamente, non per la storia) - e basato sulle memorie della giornalista britannica Lynn Barber - molto delicato e d'atmosfera. 
La storia di questa ragazza che non vuole altro che crescere in fretta, ma che poi finisce per cercare di riappropriarsi quel che resta della propria ingenuità e giovinezza (anzi, proprio della sua vita) commuove sinceramente e coinvolge con colpi di scena improvvisi che sorprendono lo spettatore allo stesso modo della protagonista. Si parteggia per lei, che viene sedotta da questo affascinante trentenne, illudendosi che le possa dare la felicità. 
Carey Mulligan è perfetta. Non sedicenne come il suo personaggio ma comunque giovanissima, riesce a dargli molte sfumature con la sua espressività e il suo talento naturale nel pronunciare le battute. Un debutto come protagonista notevole, una performance sentita e tenera (nomination all'Oscar meritata). Peter Sarsgaard che qui interpreta un ruolo quasi simile - ma al contrario - a quello che avrà quattro anni dopo in Blue Jasmine* di Woody Allen (c'è anche Sally Hawkins. Sembra quasi non sia un caso, dato che la trama per alcuni versi ha alcuni punti in comune) è sfacciato, ha il piglio giusto. Ottimi anche gli altri comprimari quali Alfred Molina, Cara Seymour, Rosamund Pike sempre in forma. Sorta di cameo per Emma Thompson che interpreta il ruolo della severa preside (ma al contempo simpatica) della scuola di Jenny: lei e la Mulligan avranno due bellissime scene di litigio (c'è da ammettere che quest'ultima le tiene testa senza problemi). 
I dialoghi sono brillanti, soprattutto all'inizio, quando i toni sono più da commedia per teenager. Con la maturazione della protagonista e il cambio di registro, anche quelli si fanno più essenziali e criptici. 
Ben diretto da una mano femminile di carattere, ha una bella fotografia, bei costumi, ambienti suggestivi e dà una bella visione dell'epoca e dell'importanza che gli inglesi danno appunto alla buona educazione borghese (che tuttavia qui non viene denigrata. Viene soltanto messa in discussione l'inflessibilità e la rigidità, anche dell'educazione familiare - con i genitori che a volte, senza volerlo, creano più danni dei figli - mostrando altresì quanto sia importante). 
Un film che non cade mai né nel cattivo gusto nonostante tratti dei temi delicati (la perdita della verginità ad esempio, la differenza d'età importante tra i due amanti) - perciò è ben integrato nel clima in cui è immerso - né nel ricattatorio, riuscendo a far sorridere e a coinvolgere. 
Il ritmo è sempre costante: anzi, cresce mano a mano che va avanti la vicenda, tutti gli ingredienti sono ben dosati ed è privo di prolissità. 
Davvero ottimo, con un retrogusto dolceamaro e malinconico che stuzzica e fa riflettere (la simbiosi tra sceneggiatura e regia è perfetta). 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


*Mie recensioni
Voto: ***1/2








Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

2 commenti:

  1. Bello. Secondo me il tema principale è, come da titolo, il quesito: a che serve avere una buona educazione? La protagonista è sballottata tra le opinioni poco convincenti di padre, direttrice, amante. Fortuna che un'insegnante (Olivia Williams) la mette sulla strada giusta.

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    1. Ho visto solo adesso il tuo commento, accidenti!
      Hai davvero ragione.
      Mi ha fatto riflettere molto e sì, ha senso questa tua chiave di lettura.

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