lunedì 21 marzo 2016

American History X di Tony Kaye, dramma familiare che spiega bene i pericoli del fanatismo e razzismo. Film duro, violento, educativo. Con un eccezionale Edward Norton

Oggi vi voglio parlare di un film di qualche anno fa. Un film conosciuto e amatissimo con un protagonista favoloso.
Mi riferisco ad American History X di Tony Kaye.
Ecco la recensione:





American History X di Tony Kaye del 1998. Con Edward Norton, Edward Furlong, Beverly D'Angelo, Jennifer Lien, Ethan Suplee, Fairuza Balk, Elliott Gould, Avery Brooks, Stacy Keach, William Russ, Guy Torry. (119 min. ca.)
Danny Vinyard (Furlong) è un adolescente neonazista. D'accordo con il professore d'italiano Sweeney (Brooks), deve rifare la tesina, poiché quella consegnatagli tesseva le lodi del Mein Kampf e questa volta intitolarla "American History X", cercando di parlare di suo fratello Derek (Norton), rilasciato in quegli stessi giorni di prigione dopo aver scontato una pena ridotta per l'omicidio di due ragazzi di colore. Infatti è stato Derek ad influenzare negativamente Danny. Lo stesso Derek però è stato manipolato dal capo dei neonazisti della zona, ossia Cameron Alexander (Keach) e prima ancora, fomentato dall'odio per le minoranze dal padre poliziotto. Ma Derek una volta uscito dal carcere, non vorrà più far parte di quel giro perché avrà imparato una grande lezione e addirittura trovato la vera amicizia in un ragazzo di colore e farà fatica a far capire alla sua famiglia e ai suoi "amici" di essere cambiato. 












Dramma che parla senza peli sulla lingua di razzismo, integrazione e mostra cosa può fare il fanatismo, come possa rendere alienati gli "adepti". 
Girato benissimo, con i flashback in bianco e nero e tempi sospesi con effetto ralenti, è permeato da un'atmosfera soffocante, opprimente, di tensione. 
La narrazione è frammentata, ma i pezzi sono ben collegati tra loro. Pieno di violenza brutale, ma non gratuita, sa coinvolgere e appassionare, vista anche la caratterizzazione dei personaggi e l'approfondimento dei vari rapporti (primo fra tutti quello tra fratelli). 
Gli attori sono bravissimi. Edward Norton è eccezionale: proprio perché ha uno sguardo sotto sotto da buono, lo spettatore capirà le motivazioni del suo comportamento, causato da influenze esterne, indottrinamenti vari e da fattori psicologici. Un ruolo complesso che lui riesce a interpretare con molte sfumature, rendendolo credibile e non monodimensionale. Una delle sue migliori performance senza dubbio. In gamba anche Edward Furlong che ha la faccia e il piglio giusto. Ottimi Avery Brooks e Stacey Keach (nella consueta parte del cattivone). Sempre bello ritrovare - anche se per poco - Elliott Gould. 
Un film interessante per le tematiche e il modo in cui sono affrontate. 
Nel finale forse risulta un po' - ma necessariamente - retorico e anche la recitazione viene caricata, con una scena madre forzata ma di enorme impatto. 
Brillante, duro, coraggioso, fa riflettere. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ***1/2








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento