domenica 14 febbraio 2016

Veronica Guerin - Il prezzo del coraggio di Joel Schumacher, film biografico sugli ultimi momenti di vita della giornalista irlandese Veronica Guerin, uccisa per essersi messa contro i boss della droga. Di mediocre fattura, è tutto sostenuto dall'appassionata interpretazione di Cate Blanchett

Oggi vi voglio parlare un film di qualche anno fa. Un film ispirato alla storia vera di una giornalista irlandese.
Con una protagonista davvero fantastica.
Mi riferisco a Veronica Guerin - Il prezzo del coraggio di Joel Schumacher.
Ecco la recensione:





Veronica Guerin - Il prezzo del coraggio (Veronica Guerin) di Joel Schumacher del 2003. Con Cate Blanchett, Gerard McSorley, Ciarán Hinds, Brenda Fricker, Don Wycherley, Alan Devine, Colin Farrell, Paudge Behan. (98 min. ca.)
Dublino, Irlanda. Veronica Guerin (Blanchett) è una giornalista del Sunday Independent che con impegno e dedizione cerca di denunciare i responsabili del traffico di droga che si sta sempre più espandendo nelle zone degradate (è schifata e amareggiata nel vedere anche ragazzini farne uso e addirittura i bambini giocare tra le siringhe). Riuscirà a smascherare il boss John Gilligan (McSorley) per mezzo di quello che lei credeva un amico, John Traynor (Hinds). Riceverà minacce e vari avvertimenti (anche fisici) e il 26 giugno del 1996, mentre era in auto ferma al semaforo, verrà avvicinata da una moto e sarà uccisa a colpi di pistola. Subito dopo la sua morte verranno cambiati degli articoli della Costituzione irlandese per poter congelare i conti e confiscare i beni di chi è sospettato di traffico di droga. Sono stati arrestati anche il colpevole (condannato all'ergastolo) e tutti gli altri coinvolti. 









Biografia romanzata ma anche pellicola di inchiesta/denuncia che mette in luce la determinazione e testardaggine di una donna che cercava di non farsi piegare da nessuno (né dai capi della droga, né dai colleghi o dalle istituzioni). Una donna davvero coraggiosa e ammirevole. 
Qui vengono ripercorsi gli ultimi due anni della sua vita, da quando ha cominciato a capire cosa stava succedendo nella sua Dublino fino al momento della sua morte. Anzi, per meglio dire, ha una struttura circolare. Si vede subito il momento dell'assassinio per per poi ritornare indietro nel tempo e alla fine ritornare sugli ultimi minuti molto concitati e ricchi di tensione utilizzando altre riprese, altri punti di vista e piani. 
Purtroppo però questa è una delle poche cose riuscite della regia di Schumacher. 
Infatti è molto sottotono, tanto che alcune situazioni risultano finte, telefonate, prevedibili (non perché si conosce già la storia, ma per il fatto che alcuni espedienti narrativi e trovate sembrano create smaccatamente a tavolino). 
E non è neanche colpa della sceneggiatura, che di per sé sembra solida. 
L'altro elemento fondamentale - che sostiene veramente il tutto - è Cate Blanchett: espressiva (con un solo sguardo si capisce il disappunto, si comprendono le emozioni che sta provando il suo personaggio) e in parte. Non potevano scegliere di meglio per interpretare Veronica Guerin. Le ha dato carisma, dignità, grinta in una performance appassionata e sentita (tra l'altro sentirla recitare con un altro accento è sempre sbalorditivo. Grande lavoro di ricerca il suo). Insomma, le ha reso giustizia. 
Bravissima anche Brenda Fricker che parla poco e gioca tutto di sguardi.
Il resto invece è fatto di tanti colpi bassi anche per l'uso strategico di certi brani musicali come Funeral Song, One More Day di Sinéad O'Connor, Everlasting Love degli U2 (che nel contesto ha tutto un altro sapore). Certo, bisogna ammettere che il brano tradizionale irlandese come sottofondo alla sua uccisione è da brivido. 
Un film di mediocre fattura che tutto sommato fa il suo lavoro, ossia, raccontare una storia (anche con i pregi e difetti della Guerin, ossia il suo essere una moglie e una madre amorevole, una grande appassionata Manchester United, ma anche una guidatrice spericolata, cosa che le aveva fatto prendere multe su multe e addirittura una quasi condanna in tribunale. Era proprio appena uscita di lì quel giorno tragico di giugno) e far indignare, arrabbiare (esattamente come con il nostro Fortapàsc* di Marco Risi sul giornalista Giancarlo Siani che si batteva contro la mafia e ucciso undici anni prima, nel 1985. Tutto il mondo è paese, verrebbe da dire): lo spettatore si sente impotente e abbattuto. 
Emotivamente è straziante (proprio perché intenzionalmente punta a quello, come già detto). 
Da vedere anche solo per curiosità (e per la Blanchett). Consigliato.

*Mia recensione
Voto: **1/2






 Veronica Guerin


Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?










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