venerdì 26 febbraio 2016

Theeb di Naji Abu Nowar, film che racconta la storia di un ragazzino che cerca di sopravvivere nel deserto, in balia dei ladroni. Crudo, realistico, essenziale e suggestivo, con un ottimo protagonista

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film giordano fra la rosa dei candidati per il Miglior Film Straniero ai prossimi Oscar.
Mi riferisco a Theeb di Naji Abu Nowar.
Ecco la recensione:



Theeb di Naji Abu Nowar del 2015. Con Jacir Eid Al-Hwietat, Hussein Salameh Al-Sweilhiyeen, Hassan Mutlag Al-Maraiyeh, Jack Fox. (100 min. ca.)
Wasi Rum, 1916. Theeb (Al-Hwietat) è un ragazzino che vive da nomade con il fratello Hussein (Al-Sweilhiyeen) dopo la morte del padre. Quando arriva nel loro accampamento un uffciale inglese che chiede aiuto per arrivare ad un pozzo e poi alla Mecca,lo segue. Soltanto che il gruppo verrà attaccato dai ladri. Solo lui sopravviverà e dovrà cavarsela da solo. Forse. 











Film d'esordio alla regia di Naji Abu Nowar, molto asciutto, dai ritmi molto dilatati, ma dal racconto compatto. Non c'è niente di superfluo, tutto è utile alla costruzione della storia. 
Crudo, duro, ciò che sorprende è la quasi totale mancanza di tenerezza. Theeb non è il solito bambino che piagnucola: ha paura, ma vuole sopravvivere perciò affronta tutto a sangue freddo, con la determinazione di un adulto, sapendo addirittura cos'è la vendetta. 
Questo è un grande pregio ed elemento particolare di una pellicola che sembrerebbe simile a tante altre all'apparenza. 
Girato benissimo, con ambientazioni suggestive, assolate e aride, con tante, tantissime mosche, con degli attori davvero in gamba (a partire dal piccolo protagonista) ed espressivi, seppur i dialoghi siano pochissimi (perciò la difficoltà è maggiore). Piccolo film, ma realizzato bene. In corsa per l'Oscar come Miglior Film Straniero
Da vedere. Consigliato. 


Voto: ***






Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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