domenica 21 febbraio 2016

Domenica, maledetta domenica di John Schlesinger, dramma particolare e coraggioso che racconta il rapporto disfunzionale di due persone innamorate dello stesso uomo. Un film libero e straniante. Ottimi i protagonisti Finch-Jackson-Head

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un film drammatico molto particolare di un autore bravissimo ma un po' discontinuo negli ultimi anni della sua carriera. Con un ottimo cast.
Mi riferisco a Domenica, maledetta domenica (sì, oggi è domenica, ma non è una cosa voluta) di John Schlesinger.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini e testo SPOILER]:





Domenica, maledetta domenica (Sunday Bloody Sunday) di John Schlesinger del 1971. Con Peter Finch, Glenda Jackson, Murray Head, Peggy Ashcroft, Tony Britton, Maurice Denham, Bessie Love, Vivian Pickles, Frank Windsor, Thomas Baptiste, Richard Pearson, June Brown. (110 min. ca.)
Alex Greville (Jackson), donna in carriera, divorziata e innamorata di Bob (Head), un artista/designer più giovane di lei. Quest'ultimo però ha una relazione con il Dr. Daniel Hirsh (Finch). Il temperamento volubile del ragazzo farà soffrire tutti e due i suoi amanti. 



















Dramma molto particolare, fuori da tutti canoni e i generi che riesce a parlare di temi spinosi (non soltanto per l'epoca) e a mostrare scene forti e provocatorie (il cane messo sotto da un furgoncino, il bambino che fuma erba) con una naturalezza disarmante pur usando dei toni quasi surreali. 
I personaggi sono molto complessi, i dialoghi molto ricercati, le situazioni realistiche ma estremizzate, caricate. Anche la recitazione a volte è volutamente sopra le righe. 
Gli attori sono tutti ottimi. Su tutti Glenda Jackson e Peter Finch come sempre espressivi e carismatici. Murray Head è perfettamente in parte. 
La regia e il montaggio (anche sonoro) sono perfetti: alcune scene risultano toccanti e originali proprio per la cura dei particolari, per l'uso degli oggetti di scena, degli interni (anche in auto), della musica classica. 
È una delle prime pellicole in cui si vedono scene di baci e di sesso gay, presentate anche in questo caso con molta spontaneità, dato che il nocciolo della questione era più il rapporto disfunzionale fra i tre (tra l'altro Alex va a letto con un altro) e lo struggimento tra i due innamorati dello stesso uomo. Insomma, non giudica. 
Un aggettivo per descrivere questo film: libero. E sperimentale, coraggioso, straniante, sorprendente ancora oggi. Ha vinto parecchi premi, tra cui un David di Donatello per il Miglior Regista Straniero
Da vedere. Consigliatissimo. 


Voto: ***1/2










Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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