giovedì 21 gennaio 2016

My Old Lady di Israel Horovitz, commedia drammatica tratta dalla pièce dello stesso Horovitz ben interpretata dagli attori ma un po' banalotta, prevedibile

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Una commedia drammatica diretta da un autore teatrale per la prima volta alle prese con una pellicola, per l'appunto. Bel cast, ma non basta anche se qualche momento riuscito c'è.
Mi riferisco a My Old Lady di Israel Horovitz.
Ecco la recensione:





My Old Lady di Israel Horovitz del 2014. Con Maggie Smith, Kevin Kline, Kristin Scott Thomas, Dominique Pinon, Stéphane Freiss, Noémie Lvovsky, Stéphane De Groodt. (107 min. ca.)
Mathias (Kline), americano squattrinato e scrittore fallito, va a Parigi con l'intenzione di vendere una bella casa con giardino ereditata anni prima, alla morte del padre. Il problema è che in quella casa ci abita Mathilde Girard (Smith), una novantenne e che suo padre l'abbia acquistata da viager, ossia deve mantenere la donna versandole una cospicua somma ogni mese. Indispettito dalla scoperta, cercherà di venirne fuori, ma piano piano delle scomode verità verranno a galla e coinvolgeranno anche la figlia di Mathilde, Chloé (Scott Thomas). 





















Pellicola inglese/francese/americana tratta dalla pièce teatrale scritta dallo stesso (e acclamato) Horovitz, che inizialmente ha toni da commedia e piano piano, quando il passato ritorna a bussare, ecco che diventa dramma (psicologico). La provenienza teatrale non disturba. 
Purtroppo però ricorda troppo altre cose (anche Un'ottima annata* di Scott, ma in meglio), sa di già visto, pare troppo poco originale. Sicuramente a teatro funziona, visto che lo snodarsi degli eventi e il rapporto tra i personaggi coinvolgono. 
La riuscita parziale è merito degli attori. Da un "redivivo" Kevin Kline, un po' imbolsito ma sempre con quella faccia di colui che sa il fatto suo, da vecchio volpone, con quell'umorismo tagliente e cinico. Si fa odiare amabilmente. Maggie Smith interpreta benissimo una parte che pare scritta per lei: non regala grandi risate come al solito (anche se ogni tanto qualche sorriso lo strappa), ma è una sicurezza. Adorabile. Kristin Scott Thomas abbandona un po' la sua freddezza a favore di una maggiore espressività. Bello il cameo del francese Dominique Pinon (Il favoloso mondo di Amélie, Una lunga domenica di passioni*...), caratterista appropriato. 
Horovitz per la prima volta dietro la macchina da presa sa cosa vuole dire e come dirlo. Purtroppo però la banalità di cui sopra e il ritmo non sempre costante, rovinano ogni cosa. La fattura televisiva è un altro difetto (inoltre la colonna sonora con gli archi pizzicati sembra rimandare a Downton Abbey).
Poi, che ci dovesse essere in mezzo una storia d'amore era già da mettere in conto ma fa cascare le braccia. 
Bella l'ambientazione, bel cast, apprezzabile il garbo e l'ironia di fondo, ma il film rimane anonimo. Un peccato perché molte pièce teatrali sulle famiglie disfunzionali funzionano e hanno funzionato benissimo in molte occasioni. 
Da vedere per curiosità. Consigliato a metà.


*Mie recensioni
Voto: **1/2






Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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