venerdì 8 gennaio 2016

Jerry Maguire di Cameron Crowe, commedia sportiva/sentimentale furba, prevedibile, piatta e americana fino al midollo (nell'accezione negativa). Ma con un cast azzeccato e qualche scena diventata - giustamente - cult

Oggi vi voglio parlare di un film di qualche anno fa. Una commedia sportiva/sentimentale che avevo visto molto tempo fa e che per il doppiaggio avevo un po' sottovalutato, ma che in lingua originale (manco a dirlo) ho apprezzato di più. Non che sia un capolavoro, ma intrattiene e ha qualche momento riuscito. Gli attori fanno il resto.
Mi riferisco a Jerry Maguire di Cameron Crowe.
Ecco la recensione:





Jerry Maguire di Cameron Crowe del 1996. Con Tom Cruise, Cuba Gooding Jr., Renée Zellweger, Kelly Preston, Jerry O'Connell, Jay Mohr, Bonnie Hunt, Regina King, Jonathan Lipnicki, Todd Louiso, Mark Pellington, Beau Bridges, Jeremy Suarez. (132 min. ca.)
Jerry Maguire (Cruise) è procuratore sportivo famoso che ad un certo punto non ne può più del meccanismo con tanti clienti e poca umanità e scrive una relazione programmatica che gli vale il licenziamento. Lo segue la contabile Dorothy Boyd (Zellweger) - madre (vedova) del piccolo Ray (Lipniki) - che stravede per lui. Poco dopo, anche il giocatore di football Rod Tidwell (Gooding Jr.). - di talento, ma che non sembra dare mai il massimo - si fiderà di lui. Insieme formeranno una squadra che sembrerà un po' incrinarsi anche per la relazione sentimentale tra Jerry e Dorothy.




















Commedia sportiva/sentimentale americana fino al midollo e che in sé ha tutti quegli stereotipi tipici: banalità, buonismo, moralismo spicciolo, gag fini a se stesse che spesso non fanno ridere o fanno soltanto sorridere. 
Dalla sua ha però un buon cast e qualche dialogo azzeccato che risolleva il tutto dalla troppa leggerezza. Tom Cruise fomentato e "predicatore" (ruolo che gli si confà sempre - si veda Magnolia - anche nella vita reale, data la sua devozione per Scientology) è perfetto, svitato al punto giusto (ma qua e là anche irritante). Chi però è più bizzarro è sicuramente il personaggio di Cuba Gooding Jr.: lui è bravissimo a non farne una macchietta ed è relamente simpatico, ma anche in questo caso, a volte va troppo sopra le righe. Rod è così, esagerato, ma anche un po' disturbante (Oscar come Migliore Attore Non Protagonista immeritato). Renée Zellweger sembra fare le prove per una quasi Bridget Jones, parte che gli riesce sempre bene. Qui era molto carina, le vengono date delle scene perfette, lei crede in ciò che dice e in quello che fa e offre un'interpretazione davvero tenera e simpatica. Tenero e simpaticissimo è anche Jonathan Lipnicki, con i suoi occhialoni e il grande sorriso. Gli altri reggono il gioco. 
Crowe sa dirigere bene gli attori, sa raccontare la storia, ma rende tutto troppo prolisso e sembra non arrivare mai al punto. La sceneggiatura è discreta, non fosse per i cliché di cui sopra. 
Il risultato è un film prevedibile, piatto, creato a tavolino per suscitare certe emozioni - perciò furbo e poco sincero -, ma con qualche momento obiettivamente coinvolgente e battute diventate ormai cult (la dichiarazione d'amore, "Show me the money"). Belli i brani scelti per la colonna sonora (ma si sa che è così con Cameron Crowe, furbata o meno che sia anche questa). 
Comunque da vedere per curiosità (in lingua originale. Le voci date alla Zellweger e a Lipnicki sono insopportabili e i personaggi ne perdono tantissimo. Soprattutto quest'ultimo, davvero un'altra cosa). Consigliato.


Voto: **1/2/***






Il trailer:




Scena:





Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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