domenica 17 gennaio 2016

Gigolò per caso di John Turturro, commedia che scimmiotta Woody Allen con Allen come spalla (e unico elemento che funziona). Stereotipi e ritmo calante per un film poco convincente

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Una commedia di un attore che si è messo varie volte a fare il regista quasi sempre con risultati mediocri o al massimo buoni.
Mi riferisco a Gigolò per caso di John Turturro.
Ecco la recensione:





Gigolò per caso (Fading Gigolo) di John Turturro del 2013. Con John Turturro, Woody Allen, Sharon Stone, Sofía Vergara, Vanessa Paradis, Liev Schreiber, Max Casella, Aida Turturro, Bob Balaban, Michael Badalucco, David Margulies. (98 min. ca)
Brooklyn. Murray (Allen) uomo ebreo non più giovane, sta chiudendo la libreria di famiglia e mentre è intento a metter via i libri fa una proposta a Fioravante (Turturro), un amico fioraio-tuttofare non particolarmente bello ma che ci sa fare con le donne: un ménage à trois con la sua dermatologa, la dottoressa Parker (Stone) e un'amica di quest'ultima (Vergara). Definiti i particolari e fatta una "prova" con la stessa dottoressa, Murray e Fioravante si mettono addirittura in società e si danno dei soprannomi. Presto le cose si complicheranno con la conoscenza di Avigail (Paradis), ebrea chassid vedova di un rabbino. 


























Commedia degli equivoci/sentimentale con Turturro che gioca a fare il Woody Allen regista (e autore) con co-protagonista - guarda caso - proprio Allen. 
Il risultato è un concentrato poco brillante di stereotipi, punti morti, una trama non sempre felice e un finale tirato via, davvero inconcepibile. Se voleva essere poetico o esistenziale non ci siamo proprio, se tutto ciò è stato concepito per l'ultima scena al bar altrettanto, anzi, peggio, perché così dimostra tutte le lacune di Turturro come sceneggiatore. 
Le parti che funzionano di più sono quelle con Allen (prevedibile). Un Allen in avanscoperta che propone il suo solito adorabile personaggio in salsa diversa, sempre con le sue battute divertenti (ma un po' edulcorate). Sì, perché è una pellicola che non osa, che tratta argomenti anche un po' scabrosi senza approfondirli. Per il genere forse, ma anche per una sensibilità e una disinvoltura minori rispetto al grande Woody, ad esempio. 
Gli attori sono si impegnano ma sono un po' fuori fuoco. Lo stesso John Turturro non è credibile nel suo personaggio. Sharon Stone invece fa sempre la sua figura. (Con Tu si' 'na cosa grande cantata dalla stessa Vanessa Paradis con quella vocina flebile però si arriva al culmine della sopportazione). Divertissement o meno pare tutto una forzatura, un voler scimmiottare senza avere gli strumenti giusti. Eppure le basi c'erano, il cast prometteva bene (e anche l'incipit sembrava funzionare). Si sorride qua e là senza trasporto e il ritmo è sul calante. 
Un'occasione sprecata per il buon Turturro a cui si vuole bene ma che qui non convince. 
Da vedere solo per curiosità. Consigliato a metà.


Voto: **1/2






Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate? 










  
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