sabato 28 novembre 2015

Pollo alle prugne di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, film drammatico, molto delicato e poetico che ha però una trama confusa e debole. Il bravo Amalric si impegna ma il risultato non è del tutto soddisfacente

Oggi vi voglio parlare di un film di pochi anni fa. Una co-produzione francese, tedesca e belga, di due autori molto intelligenti, con una poetica ben definita. Purtroppo però il risultato in questo caso non è quello sperato.
Mi riferisco a Pollo alle prugne di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud.
Ecco la recensione:




Pollo alle prugne (Poulet aux prunes) di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud del 2011. Con Mathieu Amalric, Édouard Baer, Maria de Medeiros, Golshifteh Farahani, Éric Caravaca, Chiara Mastroianni, Rona Hartner, Jamel Debbouze, Isabella Rossellini, Didier Flamand, Serge Avédikian. (93 min. ca.)
Nasser Ali Khan (Amalric), violinista, da giovane si innamora di Irâne (Farahani), ma il padre di lei è contrario al matrimonio e le loro strade si separano. Tutti e due si risposano. Nasser ha due figli e una moglie (de Medeiros) che non ha mai amato. Quest'ultima in un eccesso di rabbia gli rompe il violino che gli aveva donato il suo maestro (Avédikian) e lui si chiude ancor più del solito e decide di suicidarsi. In otto giorni deciderà il da farsi. 


















Pellicola ispirata ad una favola orientale diretta dagli stessi autori del bellissimo film di animazione Persepolis*. 
Anche qui c'è quella poetica, quella delicatezza, quella malinconia, ma anche meno forza narrativa. La trama nel finale si perde e anche se molte invenzioni e molte scene sono intelligenti, di impatto e visivamente interessanti (anche per l'accostamento degli elementi fantastici, fumettistici, onirici e surreali), il risultato non è ottimo. 
La confusione regna e le forzature rendono tutto troppo telefonato. 
Il cast però è meritevole: Mathieu Amalric con quello sguardo perso e allucinato è perfetto. Il suo disagio è palpabile. In parte anche gli altri con una menzione speciale per Isabella Rossellini che con il francese se la cava egregiamente ed è forse più convincente che con l'italiano. Cameo piccolo ma sentito. Belle le scenografie e la fotografia, le atmosfere sono suggestive. 
Una bella confezione, ma a parte qualche trovata, il tutto è un po' debole. Non sempre il lirismo basta. E anche se racconta bene gli amori perduti e gli amori sbagliati, la nostalgia, il dolore (e un pizzico di cinismo e di critica sulla cultura americana), rimane un po' di delusione. 
Un'occasione sprecata per un un film che poteva essere un gioiellino. 
Comunque da vedere. Consigliato a metà.

*Mia recensione
Voto: **1/2






Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?









  


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