giovedì 2 luglio 2015

CULT: Fuga di mezzanotte di Alan Parker, film drammatico/biografico con taglio da thriller che ripercorre la vicenda di un giovane americano trattenuto più del dovuto nel carcere di Sagmacilar (Turchia), al quale rimane soltanto l'evasione per salvarsi. Girato con polso e scritto benissimo (da Oliver Stone) e interpretato da un ottimo sconosciuto, Brad Davis, è una pellicola avvincente, dal grande impatto emotivo, dalla immagini fortissime

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Film drammatico e crudo, diretto da un grande regista, diventato subito un cult.
Mi riferisco a Fuga di mezzanotte di Alan Parker.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER]:





Fuga di mezzanotte (Midnight Express) di Alan Parker del 1978. Con Brad Davis, Randy Quaid, John Hurt, Irene Miracle, Paolo Bonacelli, Paul L. Smith, Bo Hopkins, Norbert Weisser, Mike Kellin, Franco Diogene, Michael Ensign, Gigi Ballista, Kevork Malikyan, Peter Jeffrey, Joe Zammit Cordina. (121 min. ca.)
Istanbul, Turchia. Billy Hayes (Davis), giovane americano in vacanza con la fidanzata, Susan (Miracle), viene arrestato per possesso di due chili di hashish (nascosti sotto gli indumenti). Conoscerà la brutalità del carcere di Sagmacilar. Dapprima il giudice (Ballista) ha accettato la collaborazione del ragazzo con un patteggiamento a quattro anni. Poi le autorità lo prenderanno come capro espiatorio e lo condanneranno a trent'anni di reclusione. A quel punto per Billy non resta che la fuga. 







































Tratto dall'omonima autobiografia del vero Billy Hayes, è un film drammatico/thriller crudo, brutale, sporchissimo, senza sconti e con alcune scene estreme e memorabili. 
Girato a Malta (fu vietato di girare in Turchia. Le uniche immagini che si vedono sono all'inizio poiché la troupe aveva trovato il pretesto della realizzazione di uno spot pubblicitario) e in Grecia, è un film d'atmosfera, di grande suggestione (per gli ambienti ed anche per la lingua), con un protagonista eccezionale sconosciuto fino ad allora: avevano pensato a Richard Gere o a John Travolta ma il regista per dare un taglio più realistico alla vicenda scelse lui, Brad Davis (scomparso troppo prematuramente). E vide giusto. Si è rivelato espressivo e totalmente in parte, credibile. Grandioso anche John Hurt (si dice che per interpretare il suo personaggio non si lavò per molti giorni, tanto che gli altri cercavano di stargli più lontani possibile) nel ruolo un po' sopra le righe di un dipendente da gastroprotettori (codeina in vena). Bravissimo anche Randy Quaid. Nel cast anche degli attori italiani magnifici: da Paolo Bonacelli che ha un ruolo cruciale, ossia Rafki, un detenuto-informatore e che condivide con il protagonista una delle scene più scioccanti della pellicola, a Franco Diogene che interpreta l'avvocato buono a nulla Yesil a - come menzionato più sopra - Gigi Ballista nei panni del giudice. Claustrofobia, perdizione, lo spettatore sprofonda nella più cupa disperazione mista a rassegnazione. Il protagonista tocca il fondo (soprattutto quando finisce quasi per impazzire e lo trasferiscono nel reparto quasi sotto terra per malati mentali) e può solo risalire. Tutto ciò viene raccontato con grande semplicità mescolando realismo e finzione, sfruttando in maniera ottima gli ambienti. Un plauso ovviamente al regista ma anche allo sceneggiatore Oliver Stone (il quale tra l'altro aveva avuto un'esperienza simile) che fece vincere uno dei due Premi Oscar. 
Un film diventato cult a ragione nonostante si calchi la mano sul solito patriottismo americano (ed infatti il vero Billy non rimase soddisfatto per come vengono dipinti i turchi). 
Interessante la colonna sonora di Giorgio Moroder realizzata col sintetizzatore (prima colonna sonora da lui composta, tra l'altro), che fu scelto da Parker per essere rimasto colpito dall'ascolto di I Feel Love con Donna Summer: si aggiudicò il secondo Oscar. 
In definitiva un pugno sullo stomaco e un intrattenimento paradossalmente piacevole e intelligente, dal ritmo sempre teso, senza mai cadute. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo. 
(Interessante che dopo soli quarantuno giorni dall'uscita nelle sale U.S.A. e Tuchia collaborarono per far diventare legge lo scambio dei prigionieri).


Voto: ***1/2/****









Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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