lunedì 4 maggio 2015

Bird di Clint Eastwood, biografia sulla vita di Charlie Parker. Romanzata e non lineare, riesce ad essere libera dai vincoli di genere. Fantastico il protagonista - allora non così conosciuto - Forest Whitaker

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un film biografico su un grande musicista jazz.
Mi riferisco a Bird di Clint Eastwood.
Ecco la recensione:




 
Bird di Clint Eastwood del 1988. Con Forest Whitaker, Diane Venora, Michael Zelniker, Samuel E. Wright, Keith David, Michael McGuire, James Handy, Bill Cobbs, Damon Whitaker. (161 min. ca.)
La storia di Charlie 'Bird' Parker (Whitaker), grande sassofonista, inventore del be-bop, amico di Dizzy Gillespie e Red Rodney con i quali si esibisce. Sposato con Chan (Venora) e padre di due figli suoi e un altro - anzi, una bambina - che la donna aveva avuto da un amante occasionale prima di mettersi con lui. Entrato nel tunnel della droga e dell'alcol, si debilita a tal punto che muore a trentaquattro anni. 









Biografia romanzata, non lineare (con molti flashback salienti e molto suggestivi) e con alcune differenze importanti come l'aver mostrato che Parker avrebbe odiato il Rhythm and Blues, l'aver inventato alcuni personaggi o cambiato degli avvenimenti anche abbastanza forti come resa emozionale. 
Comunque Eastwood riesce nonostante i tempi molto dilatati ad usare, per l'appunto, espedienti narrativi che riescono a non annoiare e a raggirare le convenzioni di genere. Ad essere un po' più libero nel raccontare, pur dovendosi comunque attenere ad un certo schema. Forest Whitaker è un protagonista azzeccatissimo a posteriori (la Warner aveva proposto l'allora conosciuto e più amato Richard Pryor): dolente, molto spontaneo, credibile. Una prova impeccabile. Diane Venora un po' antipatica anche per il suo vocione (in lingua originale). Gli altri fanno la loro parte. 
Bello l'uso dell'ambiente prevalentemente notturno, belle le scenografie. 
Stupenda la musica anche se è giusto rimproverare il vecchio Clint per aver voluto isolare le registrazioni di Parker e sovraincidere dei nuovi accompagnamenti, eliminando così le performance di altri grandissimi artisti quali appunto Gillespie, ecc.... Un peccato non poter godere delle versioni originali. 
A parte i difetti citati, è un film solido, ben sceneggiato, senza cadute. 
Da vedere. Consigliato.


Voto: ***







Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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