martedì 21 aprile 2015

Magic in the Moonlight di Woody Allen, commedia romantica/sofisticata che riporta in scena il cinema classico leggero e di evasione. Con la coppia apparentemente improbabile Firth-Stone

Dopo una pausa lunghissima (per recuperare la magnifica serie tv - di cui vi parlerò una volta o l'altra perché merita. Intanto ve la consiglio - Mad Men) scrivo di nuovo una recensione di un film recente di uno dei miei registi preferiti.
Mi riferisco a Magic in the Moonlight di Woody Allen.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini spoiler]:





Magic in the Moonlight di Woody Allen del 2014. Con Emma Stone, Colin Firth, Eileen Atkins, Marcia Gay Harden, Jacki Weaver, Hamish Linklater, Erica Leerhsen, Simon McBurney, Catherine McCormack. (97 min ca. )
1928. L'elegante Stanley Crawford (Firth) sotto lo pseudonimo di Wei Ling Soo, è un famoso e apprezzatissimo illusionista. Il suo amico Howard Burkan (McBurney) lo convince ad andare con lui in Provenza per smascherare Sophie Baker (Stone), giovane e frizzante sensitiva davvero di talento. Riuscirà a farlo ricredere sulle sue certezze scientifiche contro il soprannaturale. Ed anche l'amore farà presto capolino. 




















Commedia romantica/sofisticata dai dialoghi veloci con trama esilina e molto semplice (a caldo potrebbe apparire fin troppo banale) che prende a mani basse dai film classici (pensiamo a quelli di George Cukor o a Un amore splendido. Quando il protagonista va a trovare la zia - Eileen Atkins - con la nuova "amica", ricorda tanto quel filone). 
Ecco che l'ambientazione retrò (con i bellissimi costumi, le scenografie curatissime, la fotografia calda e la musica jazz/charleston) ha un senso. Così come ha senso tutto lo sviluppo prevedibile. 
Non è nient'altro che un divertissement, uno sfizio, la voglia del regista di ripercorrere strade già percorse (e qui l'automobile ha grande spazio ed elemento che crea situazioni sia favorevoli - l'innamoramento con Sophie - che sfavorevoli, ossia l'incidente della zia). 
La coppia Firth-Stone non sembra ben assortita, anzi, alquanto strana (non soltanto per la differenza d'età, dato che la Stone sa camuffare bene) ma tutto è così perfettamente orchestrato, ogni cosa fila talmente liscia che anche loro ad un certo punto convincono e i minuti sembrano volare. Dei due attori forse la più convincente è la Stone (ma in lingua originale). 
Gli altri attori fanno poco o niente. Hamish Linklater è detestabile dai primi secondi, mentre Eileen Atkins ha dei botta e risposta con Colin Firth serratissimi e divertenti. 
Una pellicola senza pretese ma girata in maniera impeccabile che si chiude quasi di colpo senza troppi ricami o colpi di scena (ci sarebbe ma lo spettatore ha mangiato la foglia già da un po') e lascia soddisfatti almeno fino alla fine dei titoli di coda. Non ci sono le solite battute memorabili ma strappano comunque più di un sorriso e qualche risata di gusto. 
Un film che parla di stupore - e ancora una volta dopo Scoop, La maledizione dello scorpione di giada, Alice... - di magia (e di magia dell'amore) e assolve il compito di quel tipo di cinema fatto di intrattenimento, dolcezza e un pizzico di ingenuità che alla fin fine fa star bene. Non il migliore Allen (sicuramente il più positivo però e uno dei più gioiosi della sia carriera. Forse dopo il dramma capolavoro Blue Jasmine* anche lui ne aveva bisogno) ma un Allen diverso che sa rischiare e mettersi di nuovo in gioco. 
Da vedere (come già detto, in lingua originale. Il doppiaggio è oltraggioso: non rende giustizia e rovina l'atmosfera godibile. Le situazioni sono farsesche ma le voci fanno sembrare le performance finte e sopra le righe, per nulla piacevoli). Consigliato.

*Mia recensione
Voto: ***









Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











  

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