venerdì 24 aprile 2015

IN SALA - Into the Woods di Rob Marshall, basato sull'omonimo musical di Stephen Sondheim, ha un cast eccezionale ma è poco incisivo in tutto. Un'occasione sprecata

Oggi vi voglio parlare di un film ancora nelle sale che io però ho visto in lingua originale (come sempre). Un musical non troppo riuscito.
Mi riferisco a Into the Woods di Rob Marshall.
Ecco la recensione:



Into The Woods di Rob Marshall del 2014. Con Meryl Streep, Emily Blunt, James Corden, Anna Kendrick, Daniel Huttlestone, Chris Pine, Christine Baranski, Billy Magnussen, Tracey Ullman, Johnny Depp, Lilla Crawford, Lucy Punch, Tammy Blanchard, Simon Russell Beale, Frances de la Tour, Annette Crosbie, Joanna Riding, MacKenzie Mauzy. (125 min. ca.)
Basato sull'omonimo musical di Stephen Sondheim e ispirato alle fiabe originali dei Fratelli Grimm (Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Raperonzolo) e Jack e la pianta di fagioli, il progetto passò di mano in mano fra varie case di produzione dai primi anni '90 finché la Disney non siglò il contratto definitivamente nel 2012. 
L'idea di fondo è carina, gli attori sono molto bravi (attenzione, è obbligatorio guardarlo in lingua originale così da non subire i bruschi stacchi tra parlato - sicuramente fintissimo - e cantato). 
Meryl Streep nei panni della strega e madre di Raperonzolo è paradossalmente più libera del solito, meno ingabbiata nei suoi soliti sguardi o nelle sue solite pose o gesti di maniera e risulta convincente. La Blunt è una scoperta: espressiva, simpatica. La Kendrick indubbiamente brava. James Corden irritante e simpatico al contempo, Johnny Depp in un cameo nella parte del lupo (che pare più un pedofilo) è davvero inquietante ma fa troppo poco per poter essere giudicato. Daniel Huttlestone (già Gavroche in Les Misérables* di Tom Hooper) se la cava egregiamente. Christine Baranski è sempre troppo sottovalutata: la sua versione della matrigna di Cenerentola è perfetta e addirittura divertente. Ironico anche il "siparietto" dei due principi che si sfidano cantando l'unico brano decente e dalla melodia accattivante, ossia Agony
Sì, potrebbe essere pieno di gag e di trovate ma a volte il risultato è involontariamente ridicolo: una parodia fine a se stessa. Anche il lato dark e cattivo viene annacquato dalla produzione Disney. 
Come accennato, le canzoni sono anonime, poco orecchiabili, non incisive e ciò pesa sulla resa di tutta la pellicola. La regia fa quel che può in una trasposizione un po' troppo didascalica e senza troppe idee. 
Quel che invece sorprende è l'uso consapevole e mai troppo invadente degli effetti speciali e, nonostante le ambientazioni buie, lugubri e asfittici del bosco, i movimenti di camera sono classici non soffocanti come ad esempio nel già citato Les Misérables (il quale peccava purtroppo di poco respiro). Ha poco respiro invece il finale. Non c'è un'apertura, non c'è pathos, non si sentono la tensione e distensione che dovrebbero esserci al culmine della vicenda. 
Sommando questo difetto alla lentezza degli ultimi quaranta minuti dopo il "primo" finale - drammatici per i vari protagonisti - il quadro è fatto. 
Un film poco convincente e un'occasione sprecata. Sprecata per il cast più in parte che mai, per il soggetto interessante (ma che a ben vedere altri lavori, con gli anni ha perso originalità. Basti pensare ai vari Shrek) e per l'azzardo disneyano (ma dire il vero aveva osato anche con Maleficent*). 
Non adatto a chi si annoia con i musical perché questo è veramente tedioso. Da vedere per curiosità.

*Mie recensioni
Voto: **1/2
























Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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