martedì 17 marzo 2015

Sleepers di Barry Levinson, dramma tratto da una storia vera (si dice). Troppo patinato e poco sincero, ha un cast eccezionale sprecatissimo

Oggi vi voglio parlare di un film di qualche anno fa molto osannato per il cast e il tema trattato. Peccato che il risultato non sia all'altezza delle aspettative.
Mi riferisco a Sleepers di Barry Levinson.
Ecco la recensione:




Sleepers di Barry Levinson del 1996. Con Jason Patric, Brad Pitt, Robert De Niro, Kevin Bacon, Vittorio Gassman, Dustin Hoffman, Billy Crudup, Ron Eldard, Minnie Driver, Joseph Perrino, Brad Renfro, Jonathan Tucker, Geoffrey Wigdor, Bruno Kirby, Sean Patrick Reilly, Terry Kinney, Lennie Loftin, Jeffrey Donovan, Frank Medrano, George Georgiadis, Dash Mihok, Angela Rago, James Pickens Jr., Wendell Pierce, John Slattery, Aida Turturro. (145 min. ca.)
Hell's Kitchen, Midtown West di Manhattan. La storia di quattro amici più o meno adolescenti dalla metà degli anni '60 agli inizi degli anni '80 che per una semibravata - spingono un carretto degli hot dog giù per le scale della metro travolgendo, senza volerlo, un passante - e finiscono nel riformatorio maschile Wilkinson, nel quale, per tutti i diciotto mesi, di notte subiscono abusi sessuali, percosse, e violenze varie dal gruppo di secondini capeggiato da Sean Nokes (Bacon). Nel 1981 John (Eldard) e Tommy (Crudup), ormai nel giro malavitoso, vedono Nokes in un bar e lo fanno fuori. Sarebbero stati condannati sicuramente, ma Michael Sullivan (Pitt), l'altro amico divenuto sostituto procuratore distrettuale, si fa dare il caso contro i due e orchestra un piano con l'avvocato d'ufficio ubriacone Danny Snyder (Hoffman), Lorenzo Carcaterra "Shakes" (Patric), l'ultimo dei quattro, adesso diventato giornalista della sezione spettacolo, King Benny (Gassman), boss della malavita per cui i ragazzi da giovani avevano lavorato - e che si è sempre dimostrato onesto con loro - e Padre Bobby Carillo (De Niro), il quale dovrà fare da testimone e dire il falso con non pochi dilemmi. 































Film - si dice ma non si sa quanto, è stata messa in discussione la veridicità dei fatti in questione - autobiografico di Lorenzo Carcaterra (che è anche la voce narrante. Ovviamente l'attore) molto crudo, spietato, un vero pugno sullo stomaco per l'argomento trattato. E anche abbastanza coraggioso visto che si parla di vendetta a sangue freddo (i due infatti sono dei veri e propri criminali nonostante le loro ragioni). 
Purtroppo però è un mix di generi (prende a mani basse da Bronx*, Quei bravi ragazzi, C'era una volta in America con le canzoni dell'epoca che fanno da colonna sonora) dal drammatico, al thriller, al legal drama che non sempre regge. 
La regia non è così solida. È troppo patinata per essere veramente di denuncia, troppo ad effetto con quei continui flashback. Pecca insomma di poca sincerità. 
Il cast è di prim'ordine ma sprecatissimo (basti solo nominare Vittorio Gassman che recita in americano, Robert De Niro ancora in forma e Dustin Hoffman trasandato ma carismatico. Tutti però sono bravi. Dal cattivissimo Kevin Bacon al giovanissimo Brad Renfro). Qualche momento interessante c'è (ad esempio la confessione di Lorenzo a Padre Bobby con Carol Martinez - una Minnie Driver molto espressiva -, fidanzata di John, che ascolta. L'incontro di Michael con Carol in metropolitana, Ralph Ferguson - Terry Kinney - uno dei secondini che in tribunale ammette piangendo le violenze commesse) ma non è sufficiente. 
È vero, è innegabile la difficoltà di raccontare e di rappresentare una vicenda che si snoda nell'arco di quindici anni ed è piuttosto complessa, ma anche la sceneggiatura ha qualche problema. 
 Nonostante l'occasione persa di realizzare qualcosa di più incisivo rimane comunque un film interessante, suggestivo e in qualche scena piuttosto agghiacciante. 
Da vedere. Consigliato.

*Mia recensione

Voto: **1/2







Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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