sabato 31 gennaio 2015

Satantango di Béla Tarr, film straniante, crudo, dai tempi dilatati e della durata di sette ore circa. CULT per cinefili impavidi

Oggi vi voglio parlare di un film particolare per la sua durata e per lo stile.
Mi riferisco a Satantango di Béla Tarr.
Ecco la brevissima recensione:





Satantango (Sátántangó) di Béla Tarr del 1994. (435 min. ca.)
In una zona rurale desolata ungherese, la vita di una comunità con il “capo” Irimiás che sta per tornare dopo una sparizione di due anni.
Film lento, dai tempi dilatati, della durata di quasi sette ore. 
Caratterizzato da piani sequenza e da camera ferma che si fa testimone dei fatti che accadono. 
Scene quasi nonsense, alcune crudissime (come la tortura del gatto – dichiarata “finta” dal regista ma ripresa senza tagli e montaggio per quindici minuti circa - da parte di una bambina) e altre stranianti e pedanti (il ballo). Molte le figure affascinati:il professore ubriacone da respiro pesante ad esempio. 
In bianco e nero, è un film geniale nel suo stile e ostico da seguire. 
Un cult per cinefili stoici. 
Da vedere assolutamente (quando si ha tempo e voglia, ovviamente). Consigliatissimo.


Voto: ****























Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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