martedì 6 gennaio 2015

L'ospite inatteso di Thomas McCarthy, film delicato, asciutto e malinconico che mostra l'altra faccia dell'America ospitale. Tratta il problema dell'immigrazione con lucidità e coerenza. Ottimi gli attori (Richard Jenkins grandissima riscoperta)

Buona Epifania a tutti!
Oggi vi voglio parlare di un film di qualche anno fa che mi ha molto colpito, coinvolto e commosso. Un film che parla di immigrazione e di integrafione, che mostra l'altra faccia dell'America accogliente.
Mi riferisco a L'ospite inatteso di Thomas McCarthy.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, SPOILER nel testo]:





L'ospite inatteso (The Visitor) di Thomas McCarthy del 2007. Con Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Danai Gurira, Hiam Abbass, Marian Seldes. (104 min. ca.)
Walter (Jenkins) è un insegnante di ruolo nel Connecticut e scrittore. Vedovo, di mezza età, deve rientrare nel suo appartamento newyorkese per una conferenza. Vi trova Tarek Khalil (Sleiman), siriano e la sua compagna Zainab (Gurira), senegalese, immigrati clandestini che l'hanno occupato. A quel punto si vedrà costretto dal senso di colpa a dividere la casa con loro e si troverà ad aiutare Tarek quando verrà arrestato per clandesitinità. Inoltre, imparerà a suonare lo djembe e conoscerà Mouna (Abbass), la madre di Khalil, corsa in aiuto del figlio. Fra di loro nascerà un rapporto speciale. Un altro passo che gli cambierà la vita. 

















Film molto delicato, asciutto e malinconico sul problema dell'immigrazione anche in un suolo, quello americano, che sembrerebbe accogliente con tutti. 
Ed in effetti è un film etnico e al contempo molto europeo, dai tempi dilatati e riflessivi ma ben cadenzati. 
La malinconia di cui sopra mista alla tenerezza, ne fanno una pellicola di rara sensibilità e misura. Richard Jenkins, solitamente caratterista, qui è un protagonista perfetto: naturale ma rigoroso, credibile come professore. Haaz Sleiman è in gamba e molto simpatico. Hiam Abbass è stata altrettanto perfetta per la sua semplicità e il suo carisma. 
Bella la colonna sonora, bella la fotografia, buonissima la sceneggiatura. La regia è solida, ha uno sguardo coerente e obiettivo. 
Film molto sentito, coinvolgente, emozionante e godibile e dal finale non propriamente scontato e tutt'altro che positivo. 
Parla inoltre della solitudine di tutti i protagonisti della vicenda senza fare pietismo. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ***1/2









Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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