domenica 25 gennaio 2015

La signora di tutti di Max Ophüls, drammone d'altri tempi che lanciò Isa Miranda. Regia ottima e creativa, interpretazioni mediocri

Oggi vi voglio parlare di un film di molti, moltissimi anni fa e diretto da un grande regista. Un drammone d'altri tempi, giarato bene ma recitato non altrettanto.
Mi riferisco a La signora di tutti di Max Ophüls.
Ecco la recensione:




 
La signora di tutti di Max Ophüls del 1934. Con Isa Miranda, Memo Benassi, Tatiana Pavlova, Nelly Corradi, Federico Benfer, Franco Coop, Lamberto Picasso, Mario Ferrari, Vinicio Sofia, Attilio Ortolani, Carlo Romano, Achille Majeroni, Ines Cristina Zacconi. (97 min. ca.)
Gaby Doriot (Miranda), attrice famosa, sotto anestesia per un intervento d'urgenza dopo malore, ripercorre tutta la sua vita. Fin da giovane ha fatto perdere la testa agli uomini: dal professore che per lei si è suicidato, a Roberto Nanni (Benfer), al padre di lui, Leonardo (Benassi) che per amore scapperà insieme a lei e sarà causa dell'incidente della moglie in sedia a rotelle (Pavlova). Si lasceranno e dopo tanti anni l'uomo, ancora innamorato di lei, finirà investito da un'auto davanti al cinema in cui si teneva la prima del nuovo film di Gaby. 










Drammone moralista, perbenista - giustamente per quegli anni - girato interamente in italiano dal regista tedesco. 
Tecnicamente molto avanti per gli anni (con largo uso di dissolvenze incrociate per il montaggio) per le belle riprese degli ambienti, delle scale e l'uso del rullo per le didascalie, quello che al giorno d'oggi stride ed è involontariamente ridicolo è la recitazione enfatica, declamatoria, con le parole scandite (soprattutto quando la protagonista soffre per amore). Isa Miranda è agli inizi della carriera: si vede e si sente. È davvero poco naturale, impacciata. Il migliore del cast è sicuramente Memo Benassi, più espressivo e convincente. 
Interessante l'aver adoperato attori provenienti dall'opera come la Corradi e la Pavlova: c'è una certa coerenza anche con la trama in effetti. 
Il finale di "perdono ufficiale" all'esistenza da ammaliatrice della vittima non è realizzato male. La cosa più intelligente e ancora attuale però è però la descrizione dell'ambiente dello show-business, del giornalismo, del gossip. 
Film da vedere per curiosità. Consigliato.


Voto: **1/2






Una scena: 








 Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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