mercoledì 14 gennaio 2015

CULT: La scala a chiocciola di Robert Siodmak, horror/thriller classico che riesce ancora ad angosciare se non proprio spaventare perché tutto giocato sulle suggestioni, sull'evocare ciò che c'è ma non si vede. Cast in parte per un film in un B/N (favoloso) da recuperare

Oggi vi voglio parlare di un film cult di molti anni fa. Un thriller/horro ancora oggi angosciante poiché gioca tutto sulle suggestioni, su ciò che c'è ma non si vede.
Mi riferisco a La scala a chiocciola di Robert Siodmak.
Ecco la recensione:





La scala a chiocciola (The Spiral Staircase) di Robert Siodmak del 1946. Con Dorothy McGuire, George Brent, Ethel Barrymore, Kent Smith, Rhonda Fleming, Gordon Oliver, Elsa Lanchester, Sara Allgood, Rhys Williams, James Bell. (83 min. ca.)
Ad inizio del '900 in un paesetto americano, un maniaco uccide tutte le ragazze con qualche difetto fisico. La giovane Helen (McGuire), badante della madre gravemente malata del professor Warren (Barrymore), è affetta da mutismo fin da piccola dopo aver visto l'incendio della sua casa in cui perirono i genitori. Si ritroverà a faccia a faccia con l'assassino. Che sia Steven (Oliver), fratello minore del professore così ambiguo nel trattare le donne e che sembra avere qualcosa da nascondere?



















Classico del thriller/horror - tratto dal romanzo Some must watch di Ethel Lina Whiteche - gioca tutto sull'atmosfera, sulle luci ed ombre ben stagliate (in un bianco e nero magnifico e funzionale) date dal temporale che imperversa e dalle continuo via vai all'interno della casa, dalle candele accese, con porte che si aprono (anche improvvisamente) e chiudono. E ovviamente dalla scala a chiocciola che dà sulla cantina. 
Stereotipi in abbondanza come vuole il genere (soprattutto in quegli anni), tensione palpabile che non cala mai ma che anzi, si amplifica nel finale. 
La suspence, come detto, è determinata dalla bravura di Siodmak nell'evocare presagi invisibili, ma anche dalla sceneggiatura solida che riesce a non girare a vuoto (e che stupisce lo spettatore anche se probabilmente avrà intuito la soluzione di tutto) e dal montaggio perfetto che ancora oggi regala momenti realmente tesi. 
Bravissima Dorothy McGuire che riesce a esprimersi anche solo con uno sguardo o un cenno del capo. In gamba la madre "sensitiva" Barrymore che riesce a incutere realmente paura. Elsa Lanchester è sempre brava nei ruoli un po' bizzarri. Gli altri fanno la loro parte. 
Film che probabilmente oggi non spaventa più come dovrebbe ma che obiettivamente riesce nel suo intento – mettendo davvero angoscia - e che, soprattutto, mantiene intatto il suo fascino noir/gotico (anche le musiche incalzanti aiutano). Bella la scena iniziale nella saletta cinematografica. 
Un cult da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ****








Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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