sabato 31 maggio 2014

La ragazza dall'orecchino di perla di Peter Webber tratto dal romanzo omonimo di Tracy Chevalier. Film visivamente d'impatto con una trama esilissima. Johansson e Firth fascinosi

Oggi voglio parlarvi di un film di qualche anno fa a mio parere molto sopravvalutato.
Mi riferisco a La ragazza dall'orecchino di perla di Peter Webber.
Ecco la recensione:




La ragazza con l'orecchino di perla (Girl with a Pearl Earring) di Peter Webber del 2003. Con Colin Firth, Scarlett Johansson, Tom Wilkinson, Cillian Murphy. (100 min. ca.)
Storia di Griet (Johansson), giovane ragazza che, nell'Olanda del 1665, viene assunta come serva nella casa del pittore Jan Vermeer (Firth). Egli, deve realizzare dei dipinti per commissione del mecenate Van Ruijven (Wilkinson), che gli chiede di fare posare proprio Griet che nel frattempo aveva conquistato le simpatie del padrone e lo aiuta alla preparazione dei colori nei ritagli di tempo e si appassiona al suo lavoro. Vermeer non è convinto, ma per Van Ruijven è praticamente obbligato. Affascinato dalla ragazza, si arrovella per cercare di cogliere una posa, un'espressione adatta. La trova facendole togliere parzialmente la cuffia (senza però che si vedano i capelli) e facendole indossare degli orecchini di perla della moglie (che diventerà gelosa). Ne uscirà un capolavoro. 










Tratto dal romanzo omonimo di Tracy Chevalier, è un film visivamente stupendo, d'impatto, con fotografia, costumi, scenografie perfetti: sembra tutto un grande dipinto. Luci, ombre, ambienti uguali ai reali dipinti: tutto impeccabile. 
La Johansson poi è perfetta per interpretare la ragazza con l'orecchino: carnagione chiarissima, stessi occhi, stesse labbra. Colin Firth ha classe ed è affascinante. Ma, ahimè, la storia è esilissima e nonostante il ritmo e la tensione, quando finisce non rimane niente allo spettatore. Peccato. Gran dispiego di mezzi per poco contenuto (che poteva benissimo risolversi in un cortometraggio). Comunque ammalia. 
Da vedere per curiosità.


Voto: **1/2 (Per la realizzazione)


















Il trailer:






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giovedì 29 maggio 2014

Dietro i candelabri, film di Steven Soderbergh sugli ultimi anni di vita dello showman Liberace e sul suo rapporto tormentato con il compagno Scott Thorson. Con due grandi (insospettabilmente perfetti) protagonisti: Michael Douglas e Matt Damon

Oggi vi voglio parlare di un film recente che mi ha molto colpito e ho trovato molto affascinante, realizzato e interpretato benissimo.
Mi riferisco a Dietro i candelabri di Steven Soderbergh.
Ecco la recensione:




Dietro i candelabri (Behind the Candelabra) di Steven Soderbergh del 2013. Con Michael Douglas, Matt Damon, Rob Lowe, Dan Aykroyd, Scott Bakula, Debbie Reynolds. (118 min. ca.)
Film (HBO per la tv, dato che - in America, non qui - non sono riusciti a farlo distribuire anche nelle sale per il tema trattato e per il personaggio, un "mito" americano) che racconta la vita del pianista virtuoso/intrattenitore/showman Liberace (Douglas) dal 1977 al 1984, anno della sua scomparsa per AIDS. Dal 1877 al 9181 aveva avuto una relazione importante con Scott Thorson (autore della biografia da cui è tratta la pellicola. Qui è interpretato da Damon), giovane che diventerà il suo "valletto" e autista. 













Ambientazioni kitsch, mobilio kitsch, oggettistica kitsch, costumi kitsch, tutto sopra le righe come il protagonista, ma mai di cattivo gusto. La cosa sorprendente è proprio la lucidità, la misura, la coerenza di tutti gli elementi: prima fra tutti la regia. Soderbergh poche volte ha avuto tale polso, dirigendo la storia con basso profilo, usando camera fissa e a spalla (quest'ultima quando Thorson era strafatto di droga e pastiglie ad esempio) in maniera funzionale. 
Montaggio altrettanto perfetto, costumi e scenografie ovviamente curatissime nei minimi particolari e attori davvero straordinari. 
Michael Douglas stupisce nel ruolo dell'omosessuale (che all'epoca aveva dovuto nascondere la propria natura al pubblico) Liberace. Lo segue a ruota Matt Damon. Tutti e due così naturali da non sembrare quasi più ad un certo punto una coppia gay, ma due persone che hanno una relazione, punto. Mini ruoli anche per Aykroyd e Debbie Reynolds (la quale era veramente amica di Liberace) nel ruolo della madre. Simpatico il personaggio del chirurgo estetico tiratissimo interpretato da Rob Lowe.
Coinvolgente e divertente, è una biografia affascinante, onesta, coraggiosa (per le scene di baci e sesso, anche se per quanto riguarda queste ultime non viene mostrato praticamente niente) e ben fatta (cosa rarissima per il genere e per la bizzarria del protagonista). 
Consigliatissimo. Da vedere assolutamente.


***1/2














I veri Liberace e Thorson:





Il trailer:






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mercoledì 28 maggio 2014

CULT - 1997: fuga da New York di John Carpenter. Fantascienza mista ad humour per un classico degli anni '80

Oggi voglio parlarvi di un film cult anni '80. Una pellicola di fantascienza di John Carpenter piacevole, confezionata bene.
Mi riferisco a 1997: fuga da New York.
Ecco la recensione (stringata, lo so):



1997: fuga da New York (Escape from New York) di John Carpenter del 1981. Con Kurt Russell, Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Donald Pleasence, Isaac Hayes, Frank Doubleday, Harry Dean Stanton, Adrienne Barbeau, Tom Atkins.  (99 min. ca.)
In un futuro distopico post-apocalittico, New York diventa un carcere di masima sicurezza dell'intero Paese. Vi viene arrestato "Snake" Plissken (Jena in italiano, Russell), un condannato all'ergastolo, guerrigliero, al quale verrà però subito affidata una missione dal commissario di polizia Hauk (Van Cleef): trovare e recuperare il Presidente degli Stati Uniti che si è lanciato con una capsula dall'aereo presidenziale dirottato dai terroristi.
Dovrà fronteggiare "Il Signore di New York": "Il Duca" (Hayes) con l'aiuto di un suo vecchio amico, Brain (Mente in italiano, Stanton), la sua compagna Maggie (Barbeau) e un bizzarro tassista (Borgnine). 


















Girato e ambientato quasi tutto di notte (come molte pellicole dell'epoca, anche di altri generi. Basti pensare a Velluto Blu di David Lynch, Fuori Orario di Martin Scorsese o Tutto in una notte di John Landis, per fare tre esempi), con scenografie d'impatto (piene di fumo, fuoco, sporcizia, ecc...) è un film che funziona per il mix di fantascienza e humour (demenziale). 
Azzeccati tutti i personaggi, il protagonista Snake Plissken è interpretato da un Russell dei tempi migliori che diventerà uno degli antieroi più famosi del cinema (sua l'idea del vestiario e della benda insieme al regista). 
Carpenter è riuscito con i pochi mezzi dell'epoca a fare un film fantasioso, originale e divertente.
Sue anche le musiche (con la collaborazione di Alan Howarth). 
Bel giocattolone anni '80. Cult da vedere assolutamente.


Voto: ***/***1/2











Il trailer:






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