sabato 8 novembre 2014

Frida di Julie Taymor, film biografico sulla pittrice messicana Frida Khalo: la vita, l'amore, l'infermità. Convenzionale e un po' inquadrato, è convincente per l'interpretazione sentita di Salma Hayek che si trasforma letteralmente in Frida. Bravo anche Alfred Molina nei panni di Diego Rivera

Oggi vi voglio parlare di un film biografico ormai di parecchi anni anni fa ricco di stereotipi, un po' pesante e sopravvalutato ma notevole per la prova attoriale della protagonista.
Mi riferisco a Frida di Julie Taymor.
Ecco la recensione:





Frida di Julie Taymor. Con Salma Hayek, Alfred Molina, Valeria Golino, Geoffrey Rush, Mía Maestro, Ashley Judd, Antonio Banderas, Edward Norton. (123 min. ca.)
La vita di Frida Khalo dall'adolescenza con il tragico incidente d'autobus, le varie operazioni e i busti, l'esordio con la pittura, ma soprattutto l'incontro con Diego Rivera, controverso pittore messicano come lei che presto diventerà suo mentore, amico, amante, e poi marito (lui era già stato sposato) per due volte, il rimosrso di non avere avuto figli, i tradimenti a vicenda, l'infermità.























Biografia basata sul libro Frida: A Biography of Frida Kahlo di Hayden Herrera, perciò già molto romanzata.
Piena di colori e suggestioni, con intermezzi semianimati che sulle prime stupiscono e una volta capito il gioco rimangono un po' sospesi, è una pellicola ben realizzata, piena di passione ma anche troppo macchinosa.
È proprio questo suo essere troppo inquadrata a farla diventare pesante, di poco respiro. Se ci si aggiunge anche la stereotipizzazione dei personaggi allora il quadro - venga passato il termine - è fatto. Nonostante questi difetti (anche di sceneggiatura. E la regia la segue troppo pedissequamente), è riuscito invece per la protagonista Salma Hayek, perfetta nel ruolo di Frida, focosa in tutte le cose che faceva, testarda, affascinante anche se non propriamente bellissima - viene imbruttita apposta anche con le famose sopracciglia unite - e con molte sofferenze fisiche. Lei riesce ad interpretarla con tutta se stessa (ed essendo una dei produttori del film sicuramente ha influito), anima e corpo senza negarsi. Una prova convincente. Perfetto anche Molina nei panni del marito Rivera. Piccole parti per gli altri ma con caratterizzazioni azzeccate.
Belle scenografie (anche se le ambientazioni non sono state sfruttate più di tanto), buona la fotografia, belli i costumi, ottimo il trucco.
Film un po' troppo convenzionale e didascalico (come spesso succede con le biografie) ma interessante per conoscere questa artista così particolare e fuori dagli schemi. Nel complesso però è stato sicuramente sopravvalutato. Da vedere per curiosità. Consigliato.


Voto: **1/2







Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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