domenica 7 settembre 2014

Funny Lady di Herbert Ross, sequel del già ampiamente sopravvalutato Funny Girl, con la Streisand nuovamente nei panni di Funny Brice. Inutile, inconsistente, anche se non totalmente noioso

Oggi voglio parlarvi di un film piuttosto inutile e monotono. Un sequel di cui non si sentiva la mancanza (non era bello neanche il "primo capitolo", a mio avviso sopravvalutato).
Mi riferisco a Funny Lady di Herbert Ross.
Ecco la recensione:




Funny Lady di Herbert Ross del 1975. Con Barbra Streisand, James Caan, Omar Sharif, Roddy McDowall, Ben Vereen. (136 min. ca.)
Seconda puntata della biografia su Fanny Brice (Streisand), attrice e cantante delle famose Ziegfeld Follies, la quale, divorzierà dal suo grande amore Nicky Arnstein (Sharif) e si risposerà poco dopo con l'impresario e compositore Billy Rose (Caan) non senza problemi che culmineranno in un altro divorzio dopo quattro anni di matrimonio. Dopo parecchi anni lui gli chiederà di lavorare ancora insieme. Fanny ovviamente accetterà. 
















Stanco sequel del famosissimo Funny Girl (già altrettanto moscio e noioso nonostante la verve della Streisand e alcuni pezzi conosciuti e universalmente apprezzati), anche in questo caso la noia prende il sopravvento essendo il tutto troppo romanzato, poco interessante e la storia troppo semplice e comune per piacere davvero. 
Herbert Ross ce la mette tutta per dare quel tocco di leggerezza ad un prodotto dalla partenza già malandato e poco convinto (Ray Stark, genero di Fanny Brice e produttore anche di Funny Girl aveva fatto firmare un contratto alla Streisand che la impegnava a prendere parte al capitolo successivo. Lei ha cercato di temporeggiare, avendo capito probabilmente che non aveva ragione di essere realizzato, ma il dovere l'ha obbligata). In post produzione sono state tagliate molte scene. 
Insomma non è un film perfetto anche se la Streisand è sempre bravissima e carismatica nonostante tutto, James Caan sorprende in positivo in un ruolo per lui abbastanza anomalo. Omar Sharif invece fa un po' impressione per quanto è realmente invecchiato (forse erano quegli anni di transizione in cui uno non è né carne né pesce perché invece poi negli anni è parso nuovamente affascinante). 
Una delle cose buone è che, seppure non ci siano grandi brani trascinanti tranne il "tema portante" - se così si può definire - How Lucky Can You Get?, non infastidiscono come in Funny Girl,nel quale invece la ridondanza dei numeri che apparivano dal nulla per far risaltare soltanto la bravura straripante della Streisand appesantivano il tutto. Qui ci sono poche canzoni ben piazzate (ma altresì inutili) che compaiono a volte senza essere cantate con il lip-sync: è quasi meglio così dato che la Streisand non è mai stata un fenomeno con il playback – l'ha ammesso pubblicamente di recente - (in Funny Girl in molti casi era imbarazzante. Per inesperienza, è vero - ed anche perché è sempre stata una abituata a cantare dal vivo, a fare variazioni - ma cinematograficamente era inguardabile nonostante la bravura nella recitazione). 
La sceneggiatura è poco brillante, ha buchi enormi ma non manca totalmente di ritmo. 
Un film poco intrigante, infruttuoso. Da vedere solo se si è fan incalliti della Streisand. 


Voto: **











Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?










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