giovedì 21 agosto 2014

CULT da recuperare: Picnic ad Hanging Rock di Peter Weir, film evocativo, misterioso e inquietante che narra la vicenda della sparizione di un gruppetto di ragazze sull'Hanging Rock (Australia) il giorno di San Valentino nel 1900. Pieno di tensione, girato benissimo, con stupende immagini e cura nei dettagli

Oggi voglio parlarvi di un film di qualche anno fa molto suggestivo. Un cult pieno di mistero e di fascino.
Mi riferisco a Picnic ad Hanging Rock di Peter Weir.
Ecco la recensione:




Picnic ad Hanging Rock (Picnic at Hanging Rock) di Peter Weir del 1975. Con Rachel Roberts, Vivean Gray, Helen Morse, Kirsty Child, Jacki Weaver, Anne Lambert, Karen Robson, Dominic Guard, John Jarrett. (115 min. ca.)
Il 14 febbraio del 1900, in Australia, un gruppo di ragazze del collegio Appleyard va a fare un picnic ai piedi dell'Hanging Rock. Tre di loro più una insegnate spariranno improvvisamente senza spiegazione mentre una quarta ragazza verrà riportata indietro ma con ferita e senza memoria su quanto accaduto. Si metteranno sulle tracce delle altre tre il giovane aristocratico Michael Fitzhubert (Guard) e il suo valletto Albert (Jarrett). Dopo un incidente allo stesso Michael, Albert troverà Irma (Robson) ancora viva ed anche lei ferita ma senza memoria. La polizia indaga ma non si trova spiegazione ai fatti. 









































Film evocativo, surreale e onirico che fa leva sulla paura dell'ignoto per creare tensione. 
Il panorama e l'ambientazione sono suggestivi: la natura selvaggia viene contrapposta alla rigida e austera disciplina collegiale. 
Belle riprese - con attenzione per i dettagli - che nelle scene clou suggeriscono l'orrore. 
Musica incalzante. Valida la sceneggiatura con dialoghi molto criptici. Attori in parte. Da Rachel Roberts che intepreta la temibile direttrice Appleyard in modo magistrale a Dominic Guard, un baronetto sensibile ed espressivo. 
Un film angosciante e pieno di fascino che ben rappresenta quel particolare mondo vittoriano e affronta il tema del destino (o di un cosiddetto “disegno divino”) e del misticismo con intelligenza e mistero. 
Tratto dal romanzo omonimo di Joan Lindsay. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ***1/2/****















Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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