mercoledì 30 luglio 2014

Ogni maledetta domenica di Oliver Stone, cult sopravvalutato che narra la vicenda un un coach (e motivatore) - Al Pacino - di una squadra di football dalla retorica facile

Oggi vi voglio parlare di un film non troppo recente che pur essendo considerato un cult mi ha annoiato e anche un po' irritato per quanto è retorico.
Mi sto riferendo a Ogni maledetta domenica di Oliver Stone.
Ecco la recensione:




Ogni maledetta domenica (Any Given Sunday) di Oliver Stone del 1999. Con Al Pacino, Cameron Diaz, Dennis Quaid, James Woods, Jamie Foxx, LL Cool J, Matthew Modine, Aaron Eckhart, John C. McGinley, Ann-Margret, Lela Rochon, Lauren Holly, Jim Brown Bill Bellamy, Lawrence Taylor, Andrew Bryniarski, Charlton Heston, Oliver Stone, Elizabeth Berkley. (150 min. ca.)
La vicenda del coach della quadra di football in crisi Sharks e motivatore Tony D'Amato (Al Pacino) che deve lottare contro la presidentessa Pagniacci (Diaz) per poter gestire a modo suo la squadra. Scoprirà il talento del giovane Willie Beamen (Foxx) e cercherà di far giocare al meglio i veterani Cap Rooney (Quaid) e Luther (Taylor): entrambi malandati e poco curati dal Dr. Harvey Mandrake (Woods). Ne uscirà vincitore. 















Film piuttosto convenzionale - come sono convenzionali, più o meno, tutti i film sportivi - con la parabola del crederci davvero per riuscire e filosofia (mista a moralismo e retorica) spicciola. 
La storia perciò è molto semplice e banale se si vuole (la sceneggiatura è di Stone insieme a John Logan), ma cioè che sorprende sono la regia molto dinamica e il montaggio serrato. Il tutto condito con musica rap e jazz. 
Ovviamente chi va lodato maggiormente è però Al Pacino, perfetto per il ruolo, che sciorina frasi ad effetto con gran disinvoltura e sembra quasi crederci. In gamba come al solito, sempre geniale. Bravi anche gli altri: Foxx e Woods in alcune scene tengono testa degnamente ad Pacino. Altri invece, come Cameron Diaz, risultano convincenti soltanto quando non devono scontrarsi con lui. 
Ecco, altra cosa pregevole sono i dialoghi, veri e propri botta e risposta velocissimi e taglienti. In qualche momento pecca un po' di prolissità. Alla fin fine si ritorna al punto iniziale: niente di nuovo all'orizzonte, i temi trattati sono sempre gli stessi, la morale è sempre la stessa, ma la confezione è valida. 
Stone (che ogni tanto compare come cronista) fa un po' il furbo: prende quello che sa essere caro al pubblico (compresi gli stereotipi) e lo fa suo. Niente di male, un divertissement si potrebbe dire. Purtroppo però ogni tanto si ha l'impressione che voglia soltanto mettere in mostra la sua bravura e i suoi virtuosismi più che realizzare una pellicola sincera. 
Comunque è un film da vedere per curiosità (ma l'avrete visto tutti, dato che è diventato per Pacino e i suoi discorsi, istantaneamente già un cult). Consigliato a metà (potrebbe però annoiare chi non ama il genere e altri lo potrebbero giudicare un'americanata).


Voto: **1/2 (E sono buona)











Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?














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