mercoledì 9 luglio 2014

L'insostenibile leggerezza dell'essere di Philip Kaufman, tratto dall'omonimo romanzo di Milan Kundera. Affascinante, ben diretto, con la meravigliosa (in tutti i sensi) coppia Day-Lewis-Binoche (e una ottima Lena Olin). Da recuperare

Oggi voglio parlarvi di un film americano molto europeo di qualche tempo fa.
Molto suggestivo, ben fatto e recitato (i due protagonisti sono - come sempre, concorderete sicuramente - formidabili).
Mi riferisco a L'insostenibile leggerezza dell'essere di Philip Kaufman.
Ecco la recensione:




L'insostenibile leggerezza dell'essere (The Unbearable Lightness of Being) di Philip Kaufman. Con Daniel Day-Lewis, Juliette Binoche, Lena Olin, Derek de Lint, Erland Josephson, Pavel Landovský, Donald Moffat, Tomek Bork, Daniel Olbrychski, Stellan Skarsgård, Bruce Myers. (171 min. ca.)
Tratta dal romanzo omonimo di Milan Kundera, è la storia di Tomáš (Day-Lewis), neurochirurgo prestigioso cecoslovacco (di Praga) che fa una vita libertina e ha una relazione sessuale con l'artista Sabina (Olin). Poco più tardi conosce la dolce e particolare Tereza (Binoche), una cameriera. Si sposano. Ma nel bel mezzo c'è la Primavera di Praga (è ambientata nel 1968 infatti) e Tereza poco sopporta i tradimenti del marito. Ma non potranno fare a meno l'uno dell'altra, tra spostamenti a Ginevra e ritorni in patria. 























Film interessante e malinconico. E' effettivamente molto europeo per i toni, la descrizione dei personaggi e degli ambienti, per la lentezza (tutte cose positive, si badi bene). 
Regia matura, sceneggiatura senza troppi buchi, senza troppi orpelli e lungaggini nonostante la durata considerevole: 171 minuti. 
Recitato benissimo da tutti (Day-Lewis e la Binoche sono assolutamente magnetici e sfoggiano un accento "misto" irresistibile. Fantastici, affascinanti, credibili. Bravissima anche la Olin). 
I toni di cui sopra possono apparire freddi ad un primo sguardo. Invece la trama racconta benissimo emozioni forti e coinvolge lo spettatore. Ad esempio, durante le scene della morte e e della sepoltura del fedele cane Karenin è difficile non commuoversi e piangere senza ritegno, anche per il modo realistico con cui sono state girate e per le parole pronunciate da Tereza a Tomáš. 
In generale molti loro dialoghi sono emotivamente forti. Tereza è il personaggio più leale e sincero di tutta la pellicola: è difficile quindi non rimanerne conquistati. 
Bellissime anche le scene (sovraimpresse) durante le guerriglie per le strade di Praga. 
Molti nudi - anche integrali -, molto erotismo e sesso: tutto funzionale perciò non disturbante. 
Ottimo film. Da recuperare assolutamente, consigliatissimo. 


Voto: ***1/2













Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)

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