martedì 15 luglio 2014

La vita di Adele di Abdellatif Kechiche, la storia d'amore tra due ragazze (e la crescita di una delle due: Adele per l'appunto) raccontata in modo semplice e senza filtri (con scene forti che hanno fatto scalpore). Vincitore della Palma D'Oro a Cannes. Con due protagoniste in parte

Oggi vi voglio parlare di un film recente che ha fatto scalpore per il tema trattato e per le scene forti di sesso (che hanno sviato l'attenzione sui contenuti di una pellicola validissima e sensibile).
Mi sto riferendo a La vita di Adele di Abdellatif Kechiche.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, SPOILER ed IMMAGINI FORTI]:





La vita di Adele - Capitoli 1 & 2 (La Vie d'Adèle - Chapitres 1 & 2) di Abdellatif Kechiche del 2013. Con Adèle Exarchopoulos, Léa Seydoux, Salim Kechiouche, Aurélien Recoing, Catherine Salée, Benjamin Siksou, Mona Walravens, Jeremie Laheurte, Alma Jodorowsky, Sandor Funtek. (180 min. ca.)
Adele è una graziosa adolescente che frequenta un liceo classico della provincia francese. E' molto confusa sulla sua identità sessuale: prova ad avere una storia con Thomas (Laheurte), un ragazzo della sua scuola un anno più grande di lei ma non funziona. Invece funzionerà per qualche tempo la sua relazione con la pittrice Emma (Seydoux). Finirà perché proprio Adele (diventata maestra d'asilo), in un momento di solitudine, la tradisce più volte con un suo collega. Non riuscirà a dimenticarla, ma sarà obbligata. 

































Film interessante - tratto dal romanzo a fumetti Il blu è un colore caldo di Julie Maroh - che non è nient'altro che una storia d'amore come tante. Le chiacchierate e lunghissime scene di sesso delle due protagoniste (che sì, effettivamente potevano essere accorciate un pochino) sono funzionali al racconto. L'intento del regista è di mostrare una relazione sentimentale e sessuale non soltanto senza tabù ma esattamente identica a qualsiasi altra: non cambia niente il fatto che siano coinvolte due persone dello stesso sesso. I rapporti sono uguali per tutti con momenti felici e appagamento sotto ogni punto di vista e momenti di freddezza e di distacco che si devono accettare per ciò che sono per non far finire quello che di buono c'era. 
Detto così potrebbe apparire pesante e in qualche modo gratuito. Invece la naturalezza è uno dei punti di forza della pellicola (dai corpi nudi in tutte le maniere ai dialoghi). E' così realistica che lo spettatore si trova a partecipare e ad essere coinvolto dalle vicende di Adele nonostante le scene di cui sopra e la durata dell'opera: due ore e cinquantadue che passano velocissime. Kechiche indugia sui particolari (il modo di mangiare - ci sono moltissime scene di cene, pranzi, ecc... e vengono mostrati come momenti di convivialità e corroboranti al pari del sesso, oppure di conforto nei momenti tristi - i particolari della bocca, di un sorriso, gli sguardi intensi): in questo è tutt'altro che superficiale. 
Bravi tutti gli attori ed in particolare, ovviamente, le protagoniste, che si sanno donare senza alcun filtro: non solo per quanto riguarda le scene di sesso, ma anche durante i litigi, i vari incontri con pianti talmente veri da far male (sappiamo che le due si sono amate sul serio ma la realtà quotidiana le ha fatte allontanare, come qualsiasi coppia). Adèle Exarchopoulos è in gamba pur essendo giovanissima, credibile pur avendo uno sguardo poco sveglio e un'espressivaità un po' statica (ma per il suo ruolo di ragazza non ancora donna del tutto va bene). Léa Seydoux se la cava molto meglio: si vede che è più preparata, che ha studi di recitazione alle spalle. In più ha un viso espressivo, ha personalità. 
La sceneggiatura è molto buona. Solida nonostante i salti temporali e le scene di vita quotidiana che, in altre occasioni, potevano risultare banali e che invece qui sono convincenti. 
Un film che probabilmente non avrebbe avuto senso se avesse parlato di una storia etero, ma che in questo caso ne ha soprattutto per i messaggi universali che lascia (anche sull'accettazione di se stessi non solo del prossimo). 
Sesso troppo spinto o gratuito? Non ci si deve focalizzare soltanto su questo, c'è ben altro. 
Parla di crescita, dell'imparare dai propri errori. E' un'opera intensa, passionale, dolorosa e vera. 
Un film coinvolgente da vedere (in lingua originale. Doppiato è osceno perché le voci sono piatte ed infantili. 
In realtà gli attori hanno delle voci molto espressive e più "spesse" e gravi). 
Consigliatissimo. (Per un pubblico consapevole e maturo). 


Voto: ***1/2/****














Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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