lunedì 2 giugno 2014

The Impossible di Juan Antonio Bayona, film che racconta la storia di una famiglia intera sopravvissuta allo tsunami del 2004 in Thailandia. Ottimi Naomi Watts e Tom Holland

Oggi vi voglio parlare di un film che ho trovato buonista e forzatamente strappalacrime (anche se è tratto da una storia vera).
Mi riferisco a The Impossible di Juan Antonio Bayona.
Ecco la recensione:




The Impossible di Juan Antonio Bayona del 2012. Con Naomi Watts, Ewan McGregor, Tom Holland, Samuel Joslin, Oaklee Pendergast, Geraldine Chaplin. (114 min. ca.)
Film che si ispira alla storia vera della famiglia spagnola Belón (qui britannica: Bennett), andata in Thailandia per una vacanza durante il periodo natalizio del 2004 e sorpresa dal tremendo tsunami dell'Oceano Indiano che aveva spazzato via tutto mietendo migliaia di vittime (non soltanto lì, ovviamente). I bambini più piccoli verranno separati dai genitori e si salveranno arrampicandosi sugli alberi, il marito (McGregor) rimane disperso, il figlio più grande Lucas (Holland) riesce a stare con la madre (Watts) che però è ferita gravemente e necessita di cure e che per questo motivo verrà trasportata in uno degli ospedali del luogo. Tra la confusione, i morti, i feriti, la devastazione del luogo, riusciranno a ritrovarsi tutti e potranno tornare a casa. 
















Ricostruzione molto realistica non tanto dello tsunami in sè (è stato molto accorciato il flusso dell'onda anomala) quanto del dopo-catastrofe. L'accozzaglia di oggetti, alberi, persone, fango, tende, l'ambiente saturo di gente in cerca di aiuto e spaventata, l'uso della fotografia un po' sbiadita e che vira sui colori marrone e grigio sono azzeccate. 
Gli attori bravissimi: dalla Watts - che per questo ruolo ha ricevuto anche una nomination all'Oscar e molti premi - a McGregor al primogenito, interpretato da un ottimo, davvero credibile, Tom Holland, agli altri ragazzini (ma anche le comparse, molte delle quali sopravvissuti al vero tsunami del 2004 riescono a cogliere tutta la drammaticità di quei momenti dolorosi). 
Il problema è che è tutto troppo ricattatorio, è costruito a tavolino per far emozionare anche lo spettatore più duro. E' vero, la vicenda richiamava certi toni, ma alcune scene si vede che sono pensate per questo scopo (passi l'ospedale, ma quella in aereo durante il ritorno? E la figura della signora anziana – la Chaplin – che guarda le stelle e parla per metafore?) e perciò evitabili. 
Certo, si vede che il regista ha un background horror: alcuni momenti fanno venire la pelle d'oca, mettono disagio e sconquassano. Inoltre si capisce che sa come usare la macchina da presa, ma tutto il buono viene sminuito da quanto detto sopra. 
Alla fin fine è una pellicola che vale la pena di essere vista da chi piace lo stile "simil Michael Bay" (ricorda Pearl Harbor e non è una buona cosa) e per ricordare quelle giornate tragiche. 
Che si tratti di una storia vera è un punto a favore che però non cancella i difetti. 
Perdibile.


**1/2









La vera famiglia


Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?










Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)    

Nessun commento:

Posta un commento