sabato 21 giugno 2014

Reality di Matteo Garrone, critica (un po' anacronistica) sullo show Grande Fratello per un film sconcertante e straniante sullo sfondo di una Napoli sospesa nel tempo

Oggi vi voglio parlare di un film molto interessante, che probabilmente arriva fuori tempo massimo ma centra il punto. Ed è realizzato da uno dei nostri migliori registi contemporanei.
Sto parlando di Reality di Matteo Garrone.
Ecco la recensione:




Reality di Matteo Garrone del 2012. Con Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella Marina, Aniello Iorio, Nunzia Schiano, Rosaria D'Urso, Giuseppina Cervizzi, Claudia Gerini, Raffaele Ferrante, Paola Minaccioni, Ciro Petrone. (115 min. ca.)
A Napoli, Luciano (Arena) è il proprietario di una pescheria che arrotonda commettendo piccole truffe insieme alla moglie (Simioli), ha tre figli e moltissimi parenti. La sua vita cambierà quando farà il provino per entrare al Grande Fratello. Prima speranzoso poi via via sempre più ossessionato dalla smania di potervi partecipare, finirà addirittura per credere di essere spiato dagli autori o chi per loro per controllare se sia idoneo. Riuscirà anche ad entrarvi. In un modo o nell'altro (forse). 















Film deprimente ed amaro che racconta la mediocrità e le false speranze di chi vuole entrare nel programma spazzatura Grande Fratello
In una Napoli sospesa nel tempo, ben sfruttata e suggestiva, Matteo Garrone - come sempre - riesce a descrivere il territorio in cui è ambientato il suo lavoro con un senso di realtà quasi introvabile nel panorama italiano (il regista di Gomorra l'ha fatto anche con la provincia veneta di Primo amore, facendo parlare gli attori o comparse in veneto puro, non storpiato come al solito): l'uso del dialetto - che per lo spettatore potrebbe essere ostico - è essenziale. Il parlare a voce alta, urlare, il darsi addosso tipico di un certo ceto basso di Napoli ha un'importanza altrettanto forte. 
Ricorda leggermente Requiem for a dream* di Aronofsky, con la sua protagonista (una magnifica Ellen Burstyn) smaniosa di diventar famosa e in parte ricca in uno show televisivo di quart'ordine, per il clima grottesco e surreale che viene a crearsi poco a poco nella storia con riprese stranianti e tema musicale reiterato. 
Girato benissimo, scritto altrettanto (anche se il finale sembra un po' tirato via) e interpretato in modo credibile da tutti (guardando il dietro le quinte si può constatare quanto il regista abbia faticato per dirigere gli interpreti, non essendo attori consumati, perciò un plauso a lui), fotografia eccellente (con uso massiccio di filtri), musica del sempre più in auge Alexandre Desplat che ha composto dei brani da pellicola fantasy (giustamente, data la surrealità degli avvenimenti, per i toni usati, per le immagini adoperate). 
Un difetto che gli si riconosce è l'anacronismo. La critica ai reality ormai è un soggetto facile e che probabilmente non fa più di tanto clamore, non è più provocatorio, oltre ad essere un po' furbetto (anche se ribadire certi concetti non fa mai male). Ma è confezionato talmente bene e Garrone è talmente consapevole di cosa sta dicendo e come vuole dirlo che il pubblico rimarrà comunque ammaliato. 
Una pellicola intelligente, interessante e che fa riflettere. Consigliatissimo. Da vedere assolutamente (con i sottotitoli). 

* Mia recensione

Voto: ***1/2










Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?









Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)

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