martedì 20 maggio 2014

Still Life di Uberto Pasolini, film garbato e poetico con un perfetto Eddie Marsan

Oggi vi voglio parlare di un film davvero bello, emozionante e soprattutto originale (il tema è molto inconsueto). Un piccolo capolavoro.
Mi riferisco a Still Life di Uberto Pasolini, regista, sceneggiatore, produttore italiano naturalizzato inglese.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, contiene SPOILER]:




Still Life di Uberto Pasolini del 2013. Con Eddie Marsan, Joanne Froggatt. (87 min. ca.)
John May (Marsan) è un funzionario comunale preciso, metodico e solitario che si occupa di ritrovare i familiari e le persone vicine a chi è deceduto in solitudine. Un giorno verrà licenziato per esubero, ma, prima abbandonare il suo posto di lavoro, decide di proseguire privatamente nella ricerca dell'"ultimo caso", quello di Billy Stoke, un uomo un po' particolare, alcolizzato ed anche violento che però un tempo voleva bene, ricambiato (nonostante gli scontri), alla figlia Kelly (Froggatt), una ragazza anch'essa solitaria che lavora in un canile. E' proprio in questa situazione che John riesce a staccarsi dalle sue abitudini ossessive (infatti, anche soltanto assaggiare una cioccolata calda è per lui qualcosa di nuovo e diverso dal solito) e, con i suoi modi gentili e la sua passione in ciò che fa, riesce a fare amicizia proprio con Kelly, la quale grazie a lui cambia idea e vuole partecipare al funerale del padre e che lo invita a bere qualcosa dopo la funzione (indice che probabilmente vuole addirittura cominciare a frequentarlo, chi lo sa). Purtroppo però John, mentre decide di fare un'altra cosa avventata come attraversare la strada senza guardare bene, viene messo sotto da un autobus e muore, di nuovo, in solitudine (tra l'altro la ragazza non viene neanche avvertita e fatalità c'era proprio il funerale di suo padre quel giorno, il quale viene sepolto nel posto che John si era riservato per lui, per sua volontà). Nella scena finale, tutti deceduti che lui ha cercato di aiutare si raccoglieranno davanti alla sua tomba (pubblica).





Film triste e molto originale di un italiano (il regista) che lavora all'estero, offre molti spunti di riflessione, commuove e coinvolge nonostante i tempi dilatati. 
Fotografia fredda (che ben si adatta al tema, al personaggio e al clima londinese), musica minimale azzeccata di Rachel Portman (premio Oscar per Emma. Prima donna a vincerlo), è un piccolo gioiellino, una perla che sa emozionare e turba silenziosamente. 
Il finale poi, azzeccato e onirico, mette a posto parzialmente la situazione troppo deprimente per il protagonista che avrebbe meritato decisamente un riscatto (ma probabilmente sarebbe stato stridente con i toni utilizzati fin poco prima) e che anche se era mite e poco abituato a ridere (non lo si vede mai in effetti) faceva tenerezza: il pubblico parteggiava per lui. 
Comunque tanto di cappello alla sceneggiatura che davvero è curata nei minimi particolari. Bravissimo lo stesso Pasolini che l'ha anche scritto (e prodotto). 
Ben realizzato, ben recitato: Marsan è perfetto e anche la Froggatt (la deliziosa e incantevole Anna della serie inglese Downton Abbey) è in parte e riesce a dare sensibilità e umanità ad un personaggio anch'esso piuttosto riservato, che potrebbe risultare piatto se male interpretato. Una pellicola che ha avuto poca risonanza purtroppo (nonostante sia stata presentata a Venezia e abbia vinto il Premio per la Regia nella sezione Orizzonti e altri premi minori), ma che fa onore al cinema (non si può più definire "italiano" in questo caso). 
Da vedere assolutamente (in lingua originale. L'accento inglese è incomparabile con le voci statiche del doppiaggio).


Voto: ****1/2







Il trailer (peccato sia in italiano):






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?









(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)    

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