venerdì 9 maggio 2014

Magdalene, film duro, insostenibile e angosciante di Peter Mullan che denuncia il trattamento delle donne rinchiuse nelle Case Magdalene in Irlanda

Ultima recensione settimanale.
Vi voglio parlare di un film duro, insostenibile quasi, un vero pugno sullo stomaco. Racconta una vicenda successa realmente che, seppur romanzata, viene rappresentata qui in tutta la sua drammaticità.
Mi riferisco a Magdalene di Peter Mullan.
Ecco la recensione:




Magdalene (The Magdalene Sisters) di Peter Mullan del 2002. Con Anne-Marie Duff, Nora Jane Noone, Dorothy Duffy, Eileen Walsh, Geraldine McEwan, Daniel Costello, Mary Murray. (119 min. ca.)
Nell'Irlanda degli anni '60, si intrecciano le storie di alcune ragazze ospiti loro malgrado nel convento Magadalene (una delle Case Magdalene) nei quali venivano mandate per espiare i propri peccati (poteva essere l'aver avuto un figlio fuori dal matrimonio perciò essere ragazze madri - i cui bambini venivano venduti e dati in adozione – l'essere state stuprate, oppure anche solo essere delle ragazze un po' troppo ammiccanti con i coetanei maschi) e diventare delle lavandaie (ovviamente non stipendiate) quasi fino alla fine dei loro giorni. Controllate dalla perfida Suor Bridget (McEwan) - che si prendeva la briga di malmenarle, frustarle, tagliare loro i capelli come punizione e sfregio, dovevano sottostare a soprusi di ogni tipo che arrivavano perfino ad abusi sessuali da parte dei preti che ci lavoravano. 









Film di denuncia agghiacciante per il tema trattato, duro (quasi horror in alcuni momenti per la violenza non tanto fisica quanto psicologica), difficile da digerire, molto realistico in alcune parti e romanzato (ovviamente) in altri, sconvolge ed emoziona. Dal ritmo sempre teso, ben girato e suggestivo nel raccontare con attenzione ai particolari le situazioni e lo squallore del luogo. 
Ambienti suggestivi, la fotografia un po' sporca dai colori prevalentemente azzurri e marroni rende bene. Bellissime le interpretazioni di tutte le ragazze (alcune riusciranno a uscire o a scappare e a farsi una vita: Margaret, Bernadette, Rose. Altre faranno una fine brutta: Harriett e Una) e della McEwan, credibilissima. 
Unici difetti: il finale troppo sbrigativo e forse i personaggi stereotipati. 
Qualcuno potrebbe anche ritenere il regista troppo di parte del mettersi contro la Chiesa e le istituzioni cattoliche, ma gli va riconosciuto un coraggio non indifferente. Poi si è ispirato al documentario Sex in a cold climate di Steve Humphries quindi non si è inventato niente (non solo: ci sono documenti, foto, persone sopravvissute a tali ingiustizie a provare la veridicità dei fatti). Terrificante. 
Leone D'Oro a Venezia meritatissimo. 
Sullo stesso argomento, trattato con altri toni (e focalizzato su una storia più personale) è da vedere Philomena* di Stephen Frears.
Comunque, consigliatissimo. (Da guardare se si è in vena).

*Mia recensione


 Voto: ***1/2














Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?








(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)  

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