martedì 15 aprile 2014

CULT classico da recuperare: L'uomo dal braccio d'oro di Otto Preminger con un ottimo Frank Sinatra. Uno dei primi film a parlare di tossicodipendenza.

Oggi vi voglio parlare di un film piuttosto vecchiotto che è però un CULT per il tema trattato e come viene reso. Mi sto riferendo a L'uomo dal braccio d'oro del grande regista Otto Preminger e con un magnifico ed intenso Frank Sinatra.
Ecco la recensione:




L'uomo dal braccio d'oro (The Man with the Golden Arm) di Otto Preminger del 1955. Con Frank Sinatra, Eleanor Parker, Kim Novak. (119 min. ca.)
Film tratto dall'omonimo romanzo di Nelson Algren, racconta la storia di Frankie (Sinatra), professionista di poker illegale che una volta tornato a casa dopo le cure per tossicodipendenza deve rifare i conti con la sua vita: una moglie in sedia a rotelle (anche se è una finta), il trovarsi un nuovo lavoro come batterista e il non cadere nel tunnel. All'inizio sembra mantenere i propositi, poi ricomincia a giocare d'azzardo e a drogarsi. Ma ci sarà la sua amante Molly (Novak) ad aiutarlo a tirarsene fuori anche quando sarà ricercato ingiustamente per omicidio. 









Fu una delle prime pellicole a trattare l'abuso di eroina in modo così palese e chiaro. Inizialmente non ebbe neanche il visto del Codice Hays
Ovviamente le scene non sono crude tipo un Cattivo tenente o neanche come Panicoa Needle Park, ma comunque qualcosa ci viene fatto vedere (la preparazione della siringa, lui che si lega il braccio, l'inquadratura ravvicinata agli occhi). Poi si parla e viene mostrato bene e con enfasi la crisi di astinenza (la cosiddetta "cold turkey"). 


 


Gioca un ruolo fondamentale in queste scene la musica jazz drammatica di fiati che rende quei momenti pieni di tensione (del fantastico compositore Elmer Bernstein). Forse un po' prolissa e verbosa, è però suggestiva. Otto Preminger è come sempre magnifico e anche in questo caso riesce a dare un taglio molto realistico all'opera (gli anni si sentono tutti, però a quel tempo deve essere stata scioccante). Frank Sinatra è perfetto in questa pellicola, forse è la migliore interpretazione della sua vita (ma è da ricordare anche in Qualcuno verrà e Va'ed uccidi per fare due esempi): i suoi sguardi parlano (merito anche del regista che ha saputo coglierli). Brava la Parker, più convincente è però la Novak. Cult classico da recuperare assolutamente. Consigliato.


Voto: ***/***1/2 (per il coraggio)











Il trailer:





Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?








(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)

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