lunedì 17 marzo 2014

Io la conoscevo bene, dramma della solitudine di Antonio Pietrangeli con una bellissima e convincente Stefania Sandrelli

Salve a tutti!
Piccolo appunto. Tra un po' di tempo sarò intervistata da Elisabetta Casarin di Radio Stonata proprio per parlare di questo blog. Io, vi rendete conto? Comunque vi farò sapere... Stay tuned!

Come inizio di settimana vi voglio parlare di un film italiano stupendo da scoprire e riscoprire (è tra i 100 film italiani da salvare) di Antonio Pietrangeli (che ha reso decente anche Stefania Sandrelli):
Io la conoscevo bene.
Il dramma della solitudine è stato raramente rappresentato così bene.
Beh, tagliando corto... Ecco la recensione:




Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli del 1965. Con Stefania Sandrelli, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Franco Fabrizi, Turi Ferro, Franco Nero, Jean-Claude Brialy, Mario Adorf, Enrico Maria Salerno.  (115 min. ca.)
E' la storia di Adriana (Sandrelli), ragazza ingenua che cambia molti uomini (praticamente ogni sera) ed ha ambizioni nel cinema (e per questo si lascia abbindolare e truffare), è anche una persona molto sola, che cerca affetto. Tutti la vogliono per poco e poi l'abbandonano. Vedendo la sua vita così vuota si suiciderà. 






Tristissimo ritratto di un disagio molto più frequente e attuale di quanto non si pensi, è una commedia drammatica amara - in un ambiente di arrivisti -, piena di personaggi altrettanto tristi e patetici (l'attoruncolo in declino interpretato da Tognazzi rende bene l'idea) o di autentici ruffiani e approfittatori (Manfredi): tutti soli, che vivono alla giornata (di notte). (Franco Nero interpreta un meccanico notturno che incrocerà varie volte la protagonista. Anzi, sarà proprio lui a vederla per l'ultima volta).
Girato benissimo (l'uso della macchina da presa è magistrale, davvero molto avanti rispetto alle pellicole italiane dell'epoca, anche per i nuovi mezzi disponibili) e montato altrettanto (verso la fine, quando la Sandrelli percorre con la sua Cinquecento le strade vuote di una Roma mattutina, non sembra tutto tagliato con l'accetta come succedeva solitamente ma ha un suo significato narrativo).

 

Tutte le scene sono scandite dalla musica (canzoni del periodo di Endrigo, Mina, ecc...) che  proviene dalla radio della protagonista o dal suo giradischi, oppure da una band che suona, ecc..., quindi in pratica tutta musica interna: espediente molto interessante. 
Bel film veramente, pieno di ritmo e con una Sandrelli in stato di grazia (informandomi ho saputo che è stata doppiata da Adriana Asti, ma questo ha poco a che vedere con la prova attoriale e con il suo personaggio veramente azzeccato nel suo essere così fragile, sulle nuvole, apparentemente superficiale). Un cult. Da vedere assolutamente.


Voto: ***1/2/****












Il trailer:



Scena finale [SPOILER]:



 In giro per Roma con la Cinquecento:



La solitudine di Adriana:




Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?






(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)



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